L’ennesima intrusione nella scuola di Via Cilea nel quartiere di Latte Dolce, desta profonda preoccupazione da parte del coordinamento cittadino della Lega di Sassari.
“Ciò che preoccupa di più” – dichiara il coordinatore cittadino Alessio Paganini – “è che si è arrivati alla quarta intrusione senza che nessuno abbia mosso un dito per evitare il ripetersi dell’episodio. A luglio scorso, lo stesso plesso è stato oggetto di un atto vandalico importante, questo ha provocato ingenti danni che ammontano ad oltre cinquecento mila euro” – ricorda Paganini – “Una cifra importante che impone una risposta immediata, forse una videosorveglianza collegata con le forze dell’ordine, avrebbe oggi impedito l’ennesimo furto nel plesso di Latte Dolce”.
“Ci preoccupano le parole dell’assessore Nicoletta Puggioni riportate dal quotidiano La Nuova Sardegna che dice: ‘siamo angosciati e non capiamo più come intervenire’ – continua il coordinatore cittadino della Lega – “Detto da chi ricopre un ruolo che deve dare risposte, e garantire ai cittadini servizi e sicurezza, francamente non lo accettiamo”.
“Lei stessa dice, che l’amministrazione è da tempo alla ricerca di risorse economiche per contromisure come la videosorveglianza, unica strada per noi percorribile per evitare intrusioni come questa, non solo per il plesso di via Cilea ma anche per gli altri istituti cittadini”.
“Le risorse vanno trovate e subito. Con i soldi che verranno spesi per il ripristino della scuola oggetto dell’incendio di luglio, si sarebbe potuto agire in fretta, se si continua con questa rassegnazione, i danni causati da questi delinquenti, saranno di gran lunga superiori al costo di un valido sistema di vigilanza, senza trascurare il pessimo segnale dato ai malviventi che si sentono autorizzati a delinquere, proprio perché possono agire senza per loro conseguenza alcuna”.
“L’amministrazione si prodighi per reperire i fondi necessari alla messa in sicurezza degli istituti scolastici della città”.
“Troppe cose a Sassari ormai non vanno come dovrebbero, la delinquenza dilaga ovunque e a qualsiasi ora, anche in zone della città considerate sicure come viale Italia ad esempio, che negli ultimi mesi è stata oggetto di rapine e furti messi a segno in pieno giorno”.
“Il centro storico è ormai una polveriera, tra spaccio, prostituzione, accoltellamenti e risse, è ormai territorio di bande organizzate dedite alla malavita”.
Il capoluogo del nord Sardegna, secondo il report de IlSole24Ore, si trova al 66esimo posto in Italia per indice di criminalità e primo in Sardegna. Seconda dopo Sassari viene infatti Nuoro (86), Cagliari (94) e infine Oristano (106), la città più sicura in Italia.
“È chiaro che Sassari ha bisogno di un vero piano di recupero, i Sassaresi lo chiedono ad alta voce e da ormai troppo tempo” – conclude Alessio Paganini.