Venerdì pomeriggio, la sala Angioy ha ospitato il convegno sui pregiudizi che si hanno verso chi è affetto da disabilità mentali, organizzato dall’associazione Basaglia Onlus con la collaborazione di “Segnala a Sassari” e le associazioni “Sassari si muove” e Lavor@abile Onlus”.
Un convegno molto partecipato con la sala colma ha visto diversi relatori esporre le problematiche legate alle malattie mentali.
Prima dell’inizio del convegno, il sindaco è passato per un saluto ai relatori e per causa di impegni già presi non è potuto restare ad assistere.
Il convegno è stato aperto dalla promotrice e presidente dell’associazione Basaglia Onlus, la dottoressa Amalia Adriana Rocco, che ha ricordato come i pregiudizi verso il disabile mentali equivalgono alle barriere architettoniche per il disabile fisico. Ha poi elencato i passaggi che lo Stato dovrebbe percorrere per superare lo stigma e migliorare lo stato sociale.
Ha messo in evidenza l’importanza della prevenzione verso una politica di assistenza, grazie al ruolo dei media, che hanno un’influenza non di secondo piano, come hanno mostrato in passato altre campagne, vedasi quella contro l’AIDS, e creando programmi ad hoc di sensibilizzazione sul modello Telethon.
Tutto questo per combattere il pregiudizio verso i disabili mentali, i quali sono associati fin troppo spesso a fatti di cronaca nera. La dottoressa Rocco ha preso come esempio l’omicida dei due poliziotti a Trieste, subito bollato “persona affetta da disturbi psichici”.
Ha poi chiuso il suo intervento facendo una disamina della situazione disastrosa sia in Sardegna che a Sassari, come testimoniano i tassi di suicidi.
A seguire ha preso parola l’assessore alle Politiche Sociali Antonello Sassu, che ha fatto i complimenti alle associazioni presenti per il loro costante lavoro e ha descritto un problema burocratico, che ha creato lungaggini: l’Ats ha chiesto agli uffici comunali i locali presenti in via Gallura per un centro diurno con lo scopo di dedicarlo a persone con disabilità mentali, ma a causa di una parola nel regolamento comunale non è potuto essere ancora assegnato. Sassu ha chiesto di modificarlo e assegnare edificio. Ora la richiesta è passata all’ufficio protocollo ed è in attesa di approvazione.
Subito dopo, è intervenuta la dottoressa Noemi Sanna, che ha parlato del ruolo centrale della famiglia, gruppo sociale di riferimento per tutti, e come uno stigma ricevuto dai propri parenti può essere distruttivo per la persona con problemi psichici. Il nucleo familiare quindi deve avere un giusto equilibrio nel prendersi cura del disabile mentale, non troppo asfissiante, né troppo distaccata.
È stata data poi parola a Michele Pais, presidente del consiglio regionale, passato per testimoniare il suo interesse verso queste problematiche e conoscerle meglio. Ha aggiunto che vuole contribuire nelle sue possibilità a dare una mano e colmare la distanza delle istituzioni. Ha terminato il suo discorso ricordando come la Regione si è attivata in tal senso, finanziando con un milione di euro i progetti per garantire dignità a studenti in difficoltà.
Il presidente dell’associazione di volontariato Alzheimer Sassari Dott. Gianfranco Favini ha esposto il trattamento dei pazienti di Alzheimer nelle strutture ospedaliere.
L’avvocato Alessandra Del Rio che si occupa di diritto penale, diritto civile e di famiglia ha illustrato “dal TSO all’interdizione”.
Ermelinda Delogu, presidente dell’associazione Lavor@bile Onlus ha illustrato il diritto di inclusione lavorativa dei disabili L. 9/68, diritto che fino a ora è sempre disatteso.
Marcella Piras, vice presidente dell’associazione Sassari Si Muove e Segnala a Sassari, ha esposto gli effetti negativi per la dipendenza dai social.
Ha chiuso il convegno Leonardo Zanza, presidente dell’associazione Sassari Si Muove e ideatore della pagina Segnala a Sassari, ha esposto i progetti per l’inserimento nell’arte e spettacolo dei diversamente abili.