Stamattina il sindaco Nanni Campus e l’assessore alle Attività produttive Nicola Lucchi hanno presentato alla Giunta la bozza del nuovo regolamento per l’Occupazione del suolo pubblico con dehors e altre attrezzature temporanee e amovibili. Il documento sarà ora trasmesso alle commissioni per la discussione e infine approderà in Consiglio.
Tra le norme proposte, come aveva già anticipato il primo cittadino durante una riunione dell’Assemblea civica, nella bozza è prevista la possibilità di occupazione di suolo pubblico anche per attività commerciali e artigianali. Nel documento è presente una parte dedicata alla disciplina della materia che non sarà quindi lasciata a interventi spot come possono essere le ordinanze che hanno per natura un limite temporale.
Un’altra novità, che ora dovrà passare all’esame del Consiglio, è quella relativa agli accordi tra le attività che desiderano occupare il suolo e la Saba, la società che gestisce i parcheggi a pagamento. Il regolamento prevede la possibilità di concordare direttamente con quest’ultima la subconcessione degli spazi. Sarà l’esercente a doversi accordare con la Saba per il mancato guadagno derivante dall’occupazione degli stalli. Questo eviterà che i costi ricadano sull’intera collettività come in passato.
Il testo, in questa bozza, sottolinea il rispetto di tutte le norme a salvaguardia dei beni monumentali e paesaggistici, così come del codice della strada, che tutela la fruibilità degli spazi per l’intera collettività. In particolare, un intero articolo è dedicato all’abbattimento delle barriere architettoniche: «le strutture sul suolo pubblico devono garantire l’integrale e costante rispetto delle prescrizioni in materia di superamento di barriere architettoniche. È obbligatorio adottare i necessari accorgimenti per garantire l’agevole fruizione degli spazi e delle strutture ai soggetti diversamente abili e ai relativi ausili. Nel caso di installazione di pedana, la realizzazione di scivoli per garantire l’ingresso ai soggetti diversamente abili deve essere inclusa all’interno della pedana stessa, e comunque sempre all’interno dell’area oggetto di occupazione.
La deliberazione di Giunta spiega come il nuovo testo sia stato dettato dalla «necessità di riorganizzare la materia». L’idea è che il regolamento «possa valere anche quale strumento di riqualificazione e valorizzazione dell’ambiente socio-urbano; fornisca criteri formali e funzionali affinché i manufatti siano utili allo scopo per cui sono preposti, e quale motivo di ornamento della città, con l’obiettivo principale di riordinare le piazze ed i loro dintorni».
Lo schema, con 21 articoli, del nuovo regolamento ha visto impegnati diversi Settori del Comune: predisposto dal Settore Attività Produttive ed Edilizia Privata, con la supervisione del Segretario Generale e la collaborazione dei Settori Pianificazione Urbanistica Servizio Tutela del Paesaggio, Ambiente e Verde Pubblico, Infrastrutture della Mobilità, Polizia Locale. Questo allo scopo di tenere conto di tutti gli aspetti. Inoltre il Comune è stato supportato dall’Ordine degli Ingegneri, degli Architetti, del Collegio dei Geometri e della competente Soprintendenza; così come sono stati acquisiti i pareri favorevoli delle associazioni di categoria Confcommercio, Confesercenti e Confartigianato, con una serie di confronti tra queste e l’assessorato alle Attività Produttive.