Sassari, il consigliere comunale Massimo Rizzu: “intitolare una via o una piazza in onore dell’ex Sindaco Raimondo Rizzu”

Il consigliere comunale di Sassari Massimo Rizzu, Capogruppo di Sassari Civica, annuncia la presentazione di una proposta in Consiglio comunale per dare lustro all’ex Sindaco della città, Avv. Raimondo Rizzu. 

“Credo che sia giusto – dichiara Massimo Rizzu, parente dell’ex primo cittadino – riconoscere il grande impegno e il forte legame affettivo che l’ex sindaco Rizzu ha sempre avuto nei confronti della città e dei sassaresi. Oltre al grande merito di aver ideato e istituito (insieme ad un capocronista de La Nuova Sardegna dei tempi) il noto “Candeliere d’oro e d’argento” da Presidente della Pro-loco di allora; vera e propria dimostrazione di attaccamento e promozione del nostro Comune.”

Nato nel 1930, avvocato cassazionista, la famiglia di origini contadine gli trasmise quei valori e quell’amore per Sassari che non gli venne mai meno, e che lo vide impegnato per la sua città non solo sul fronte politico, ma anche su quello culturale, promuovendone tutti i suoi aspetti legati alla tradizione. Uomo colto, appassionato della storia cittadina, si ricorda la sua passione per la letteratura e poesia locale e per la lirica, di cui era un fine conoscitore. Tanto che fu presidente del Conservatorio, della Corale Canepa e componente del collegio sindacale dell’Ente concerti Maria Luisa De Carolis. Uno dei tanti incarichi (fu anche presidente dell’Atp) che costellarono il suo impegno, sempre però sul filo della riservatezza, senza clamori.

“In moltissimi – prosegue il consigliere Rizzu – lo ricordano come una persona assai sobria e schiva, un “gentiluomo” che non amava mettersi in mostra, ma che tuttavia era riuscito ad guadagnarsi la fiducia dei sassaresi. Non a caso, ricordo le sue famose parole sulla Faradda “A me non m’hani mai frusciaddu”. Proprio per la sua immensa figura e personalità, nei prossimi giorni depositerò una mozione affinché si avvii l’iter per l’intitolazione di una via o piazza, chiedendo espressamente al Prefetto una deroga rispetto al criterio temporale minimo dei 10 anni, che può essere superato solo in alcuni casi eccezionali, come previsto dalla legislazione.”

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