Mercoledì 2 aprile 2025, alle ore 18, presso la Sala Convegni della Costituente per Sassari (Viale Umberto 122), si terrà un dibattito pubblico sulla riforma della legge elettorale regionale, promosso dalle associazioni La Costituente per Sassari e Sa Domo de Totus. Un evento aperto a cittadini, associazioni e politici, con l’obiettivo di avviare un percorso condiviso verso una democrazia “più equa e rappresentativa”.
«La legge attuale non riflette più le esigenze del territorio e rischia di marginalizzare voci essenziali per la crescita della Sardegna», afferma Mariano Brianda della Costituente, sottolineando l’urgenza della riforma: «penalizzare le minoranze politiche e sociali significa indebolire la qualità del confronto democratico. Dobbiamo garantire che ogni comunità, anche la più piccola, abbia spazio nelle istituzioni».
Su una linea analoga Fabrizio Cossu, portavoce di Sa Domo de Totus, aggiunge: «La soglia di sbarramento attuale è un muro che silenzia i territori e le istanze locali e impedisce la formazione di una vera alternativa al cosiddetto bipolarismo. Vogliamo una legge che favorisca la partecipazione, non l’esclusione. Questo incontro è il primo passo per scrivere insieme le regole di una Sardegna più inclusiva».
L’evento affronterà nodi cruciali come la rappresentanza delle aree interne, la questione della soglia di sbarramento, il diritto di voto per i residenti all’estero e altre questioni indispensabili per riavvicinare gli elettori alla partecipazione politica.
In agenda un confronto tra due opzioni di trasformazione della legge elettorale. Gli ospiti delle due associazioni saranno Antonello Licheri (Comitato promotore Ricostruiamo la Democrazia), e Lucia Chessa (SarDegna – Iniziativa popolare “Liberamus su votu”).
«Non è solo una questione tecnica, ma di giustizia sociale», chiosa Brianda. «La politica torni ad ascoltare le piazze, non solo i palazzi». Cossu rilancia: «Costruiamo un modello che sia modellato sulle esigenze della questione sarda: lla dispetto di bias e luoghi comuni la Sardegna può insegnare come si rinnova la democrazia».