L’11 settembre scorso il Comune di Sassari ha aderito al Protocollo di intesa tra Regione Autonoma della Sardegna, Comune di Cagliari, Università degli Studi di Cagliari, Università degli Studi di Sassari e Rai Radiotelevisione Italiana spa, per avviare un percorso collaborativo formativo finalizzato all’attuazione della campagna “No Women No Panel – Senza donne non se ne parla”.
Per Gianfranco Meazza, Assessore ai Servizi sociali e Politiche della Casa del Comune di Sassari, “è importante dare significato a questo Patto e l’Amministrazione comunale ha aderito con piena determinazione e entusiasmo”.
“Il Comune di Sassari – dichiara l’assessore Meazza – fa il possibile per garantire la parità di genere e in tutte le azioni amministrative è attento a individuare e valorizzare al meglio le esperienze e le competenze del genere femminile. Diversi ruoli istituzionali a Sassari sono ricoperti da donne, la Città è amministrata come Giunta in un equilibrio di genere, graduali passi avanti sono stati fatti, per esempio in ordine alla crescita del personale femminile, ove in alcuni settori si registra anche la prevalenza del genere femminile come nel settore sociale, in quello educativo e anche nelle posizioni organizzative”.
“La firma del protocollo è utile – sottolinea Meazza – perché serve rinforzare e potenziare la consapevolezza, deve essere da stimolo per fare di più, stando attenti che i patti debbono poi tradursi in azioni concrete, individuando modalità e procedure di attuazione”.
“Il tema della dimensione di genere e della parità e della rappresentatività ha valenza sociale e culturale, va oltre l’aspetto formale e normativo, di categorie o quote. E’ un principio di civiltà da attuare, sancito nell’art. 51 della Costituzione insieme agli artt. 3, 37 e 29. Già i nostri costituenti avevano caro quanto fosse importante sancire la costituzionalizzazione della uguaglianza e della parità di genere come rango primario di valori”.
“Eppure nonostante ciò ci sono voluti decenni per giungere all’adozione di nuove politiche dettate dal principio di uguaglianza. La Costituzione improntata a principi giusnaturalistici di uguaglianza è del 1948, (anche se il suffragio universale e del 1946) ma per decenni è rimasta inattuata. Abbiamo dovuto attendere il 1963 per consentire l’accesso in magistratura delle donne. Oppure, ancora per esemplificare fatti della nostra storia, il fenomeno della violenza e della discriminazione nei confronti delle donne ha iniziato ad essere affrontato concretamente nel 1975 quando è stata abolita l’autorità maritale sulla consorte. O ancora, l’abrogazione del delitto di onore è del 1981. Pensiamo che fino agli anni ‘90 il reato sessuale non era considerato un reato contro la persona e la sua libertà, ma contro la morale. Se poi consideriamo che sino al 2021 lo sport del calcio professionistico era maschile e non si tutelava quello femminile (e pur oggi rimangono limiti e criticità negli altri sport professionistici) constatiamo quanto sia lunga la strada di un riconoscimento reale della parità di genere. Serve potenziare questo processo di sviluppo, che è essenzialmente di tipo culturale. Ben venga allora il coinvolgimento delle istituzioni e delle parti pubbliche più significative”.
“Per questo – conclude l’assessore Gianfranco Meazza – il Comune di Sassari ha sottoscritto il Protocollo di intesa unitamente alla Regione Sardegna, il Comune Cagliari, l’Università di Sassari e di Cagliari e la Rai quale Organo di informazione pubblica e strumento essenziale di divulgazione della cultura. Perché la parità non sia solo formale ma reale, parità reale deve significare reale rappresentatività del genere ed equilibrio, per dare spazio alla presenza delle donne nei luoghi di istituzione, in tutti gli eventi di compartecipazione pubblica, sia sociale o culturale, andando oltre la mera presenza formale, oltre gli stereotipi, dare voce alla competenza, alla capacità, al talento, alla professionalità e alla esperienza femminile, valorizzando una rappresentazione reale della donna”.