Valorizzare i beni comunali e assicurarne il mantenimento e la buona conservazione nel tempo, assicurarne una migliore fruibilità e il proficuo utilizzo da parte del cittadino e garantire la trasparenza e imparzialità dell’azione amministrativa attraverso un procedimento più oggettivo possibile. Con questi obiettivi il Consiglio comunale ha approvato, nell’ultima seduta, il nuovo regolamento per la Valorizzazione, Locazione, il Comodato e la Concessione dei beni comunali gestiti dal Settore Patrimonio. «Il documento è ora in linea con la normativa vigente e con le linee strategiche e programmatiche di questa Amministrazione» ha spiegato l’assessore alla Valorizzazione del Patrimonio Maria Francesca Masala che lo ha presentato all’Assemblea.
Tra le novità introdotte ci sono la specificazione dei criteri e modalità di compilazione della perizia estimativa in base alla quale si fissano i canoni di locazione, affitto, concessione e quella del procedimento amministrativo di assegnazione di concessioni e locazioni di beni immobili demaniali e patrimoniali, l’introduzione di tempi certi nella stipula dei contratti, successivamente all’aggiudicazione. È stato inoltre introdotto il diritto di prelazione a favore del precedente concessionario, locatario, affittuario e le condizioni a cui deve sottostare lo stesso affinché possa avvalersene.
È stato disciplinato nel dettaglio il procedimento amministrativo per l’esecuzione dei lavori a scomputo dei canoni di locazione e concessione, cioè la possibilità di scontare il costo dei lavori necessari sull’immobile dal canone di affitto. Definiti anche i criteri e uno specifico procedimento di assegnazione dei locali per attività nel campo del Terzo Settore, basato su una serie di parametri, a cui corrisponde un punteggio.
Tra le novità, anche l’introduzione dei criteri di riduzione del canone di concessione e locazione per il Terzo Settore, che sarà valutata in base alla tipologia dei richiedenti, alle attività svolte, con un’attribuzione di punteggio che tiene conto di differenti elementi, come la presentazione di progetti coerenti con le linee programmatiche dell’Amministrazione Comunale, contenute nel Documento unico di programmazione; le proposte che prevedono la coesistenza di più soggetti nello stesso immobile; il riconoscimento della funzione svolta, nel tempo e nella città, come rilevante per fini pubblici; lo svolgimento di funzioni di utilità sociale e di coinvolgimento nelle diverse aree urbane; del reale accertamento dell’insussistenza di finalità lucrative; delle attività e servizi svolti a titolo gratuito presso i locali assegnati.