“Terapia con Luspatercept: esperienza del Centro trasfusionale di Sassari” è il titolo dello studio sulla terapia trasfusionale che è valso al Servizio immuno-trasfusionale di via Monte Grappa, diretto dal dottor Pietro Manca, il riconoscimento quale miglior lavoro presentato al 44esimo convegno nazionale di Studi di medicina trasfusionale, organizzato a Rimini dalla Simti, la Società italiana di Medicina trasfusionale e Immunoematologia.
La giuria, presieduta da Francesco Fiorin, ha motivato il riconoscimento sottolineando che «Il lavoro presenta un nuovo farmaco per l’approccio terapeutico alla talassemia. I dati presentati sono interessanti e stimolano a un approfondimento del tema. L’aspetto inconografico è buono e di immediata lettura».
Lo studio è stato presentato con un poster dalla dottoressa Paola Maria Grazia Sanna. «Nel lavoro – sottolinea la specialista – abbiamo evidenziato come questo farmaco promuova la maturazione degli eritrociti in fase avanzata e riduce il carico trasfusionale nel paziente trasfusione-dipendente». Nel centro di Sassari sono stati trattati 6 pazienti (5 donne e 1 uomo) tutti affetti da beta talassemia major.
Il farmaco – si legge nel poster – ha dimostrato una sicurezza e una efficacia positive. Vedendo gli ottimi riscontri ottenuti, quali l’allungamento dell’intervallo degli accessi ospedalieri, il ridotto carico trasfusionale e il miglioramento della qualità di vita del paziente, l’obiettivo sarà quello di estendere il trattamento ad altri pazienti seguiti nel centro sassarese.
A distanza di un anno sono state risparmiate 36 sacche di emazie, a fronte dei dati dello stesso periodo del 2020.