Il consigliere comunale di Sassari, Daniele Deiana (Lega), ha presentato un’interrogazione in cui chiede all’Amministrazione se sia possibile sospendere e annullare la TARI, TASI E TOSAP, a tutti gli esercizi pubblici, da Febbraio 2020 fino a due mesi dopo la fine di tutte le restrizioni, anche perché le suddette attività non hanno usufruito dei servizi per cui sono richiesti i pagamenti di questi tributi. A ciò, aggiunge la possibile creazione di un fondo monetario che vada a finanziare dei buoni d’acquisto da spendere all’interno del territorio comunale presso gli esercizi commerciali che aderiscono all’iniziativa, escludendo i centri commerciali, i marchi nazionali diretti e gli alimentari al dettaglio. Inoltre, chiede la convocazione delle commissioni di appartenenza delle problematiche fin qua esposte al fine di trovare gli strumenti amministrativi idonei a fronteggiare la grave crisi del settore.
Deiana evidenzia come l’emergenza COVID-19 abbia creato e continuerà a creare danni economici devastanti su tutto il territorio. Il settore degli esercizi pubblici, bar, ristoranti, locali d’intrattenimento, sono stati i primi a cessare le proprie attività e saranno gli ultimi a riaprirle. Il comparto sassarese degli esercizi pubblici è al quarto posto in Italia e di conseguenza forza trainante del settore economico della nostra città, contando oltre 10mila posti di lavoro.
Alcuni analisti hanno già rilevato che un gran numero di esercizi pubblici avrà seri problemi a riaprire le proprie attività e, per ora, non vi sono dispositivi economici idonei alla tutela delle suddette attività, che devono pagare affitti, utenze e altre spese gestionali. A oggi, evidenzia il consigliere, gli interventi governativi sono insufficienti e un insulto alla dignità personale, e ricorda che gli stessi non sono ancora disponibili.
Deiana ritiene che trovare delle soluzioni idonee alla difesa delle attività del territorio sia un dovere e un obbligo, perché la chiusura di molteplici attività si ripercuoterà su tutti i comparti commerciali, professionali, produttivi dell’intero territorio sassarese, come quello privato (con gli affitti di immobili commerciali); quello occupazionale, che porterebbe a licenziamenti per giusta causa e alla diminuzione forza lavoro; quello pubblico, con la perdita dei tributi. A questi fattori, si aggiungerebbero anche l’aumento sostanziale delle richieste d’aiuto economiche ai senza reddito, delle problematiche sociali nelle famiglie indigenti, delle richieste del servizio gratuito della mensa scolastica e del trasporto scolastico.