Terza riunione del tavolo straordinario delle Attività produttive per fronteggiare l’emergenza economica causata dall’epidemia coronavirus, questa mattina nella sala Langiu del Comando.
Un incontro «realmente costruttivo», come ha commentato il sindaco Gian Vittorio Campus, che l’ha coordinato, dal quale è emerso un impegno da parte dell’assessore alla Programmazione e Bilancio Giuseppe Fasolino a portare le istanze del territorio in Regione, un territorio che «è stato il primo ad attivarsi per affrontare la crisi economica». E che, come ha concluso il sindaco «ha bisogno per la sua economia di una cura immediata, di una riabilitazione e di una prevenzione», mutuando i termini dalla medicina e paragonando la situazione del Nord Sardegna all’emergenza sanitaria ancora in corso. Valutare dunque l’accesso a crediti a fondo perduto, intesi però in senso ampio: una riduzione o cancellazione di imposte comunali, ad esempio, attraverso cui l’Amministrazione sostiene le attività senza chiedere nulla in cambio; ma questo può essere utile solo nel breve periodo, poi servono politiche che consentano al territorio di ripartire e di non ricadere in nuove crisi. Il primo cittadino ha sottolineato la necessità che anche il mondo della finanza intervenga nel Tavolo straordinario, includendo quindi anche le banche, voce mancante nel dibattito, ma fondamentale per tracciare la strada da seguire. E così, rivolto all’assessore Fasolino è stato sancito un impegno: «Noi proseguiremo con questo spazio di confronto, anche con gli istituti di credito, e l’assessore porterà in Regione le esigenze del nostro territorio».
«Siamo pronti – ha concluso il sindaco – a essere la cavia su cui lavorare, visto che siamo stati i primi ad attivarci e a partire in tutta l’Isola con un Tavolo delle Attività produttive per affrontare l’emergenza e considerata la nostra economia diversificata. Da questo territorio bisogna discutere il futuro dell’economia di tutta la Sardegna e decidere che Sardegna vogliamo costruire insieme».
Al Tavolo hanno partecipato il rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli, parlamentari del territorio, consiglieri regionali e comunali di maggioranza e opposizione, una rappresentanza della Giunta comunale, della Coldiretti, della Camera di Commercio, Confcommercio, Confagricoltura, Confapi e Confidi, Confartigianato, Confindustria, Cia, Coldiretti, Atp, Cna, esponenti del tessuto imprenditoriale locale e rappresentanti dei centri commerciali naturali.
Tanti gli spunti su cui continuare a lavorare: il ruolo fondamentale dell’Università per lo sviluppo del territorio, con un nuovo modello che sfrutti l’innovazione tecnologica e digitale per la produzione, trasformazione e commercializzazione di tutti i prodotti sardi; la necessità da parte delle piccole realtà di conoscere i protocolli di sicurezza per essere pronte a riaprire quando sarà il momento; da tutte le parti l’esigenza di una sburocratizzazione e di uno snellimento delle procedure; valutare la possibilità di prevedere forme di credito a fondo perduto ed eventualmente da quali voci attingere del bilancio pubblico ma anche di immaginare interventi strutturali a favore delle attività produttive per renderle competitive con le sfide di un futuro che ancora non conosciamo.
«Importante momento di confronto quello odierno dove sono emersi spunti importanti – ha dichiarato l’assessore regionale al Bilancio, Giuseppe Fasolino -, ora parallelamente alla fase di sostegno, e di “cura” del nostro sistema imprenditoriale, dobbiamo lavorare per far tornare grande la Sardegna, imparando anche dalle criticità che sono emerse a seguito della pandemia e per tutto questo serve che il Governo nazionale sia concretamente al fianco della Regione perché solo così le misure messe in campo potranno realmente essere efficaci».
«Le imprese hanno bisogno di essere aiutate e supportate – ha concluso Fasolino -, non soltanto in questa fase, ma dobbiamo avere la capacità di guardare oltre e ripensare a cosa fare nel lungo termine per rendere nuovamente competitive le nostre imprese. Da Sassari deve partire un Tavolo permanente con il mondo delle imprese, le istituzioni, l’università per programmare una nuova ripartenza».