“Il consiglio comunale e la città siano informati sull’iter di questo accordo convenzionale, sempre che lo stesso non sia stato trascurato e che sia ancora in essere. Accordo che permetterebbe agli oltre 600 vigili del fuoco, compresi elicotteristi, portuali e sommozzatori, che coprono il territorio provinciale di esercitare la loro indispensabile e preziosa attività in una caserma moderna funzionale e logisticamente più idonea”. È la richiesta del consigliere comunale di Sassari, Mariolino Andria, che ha presentato una interpellanza al sindaco Campus, che oltre al ruolo di primo cittadino ha anche quello di Presidente della rete metropolitana.
“La Convenzione – afferma Andria – per la quale si genera questa interpellanza fu sottoscritta nel 2017 tra l’allora Sindaco Nicola Sanna e dal comandante provinciale dei vigili del fuoco Franco Mario Falbo. La convenzione prevedeva un finanziamento per la realizzazione della caserma interamente a carico delle “opere pubbliche nazionali” per una cifra di circa 20 milioni di euro e che le opere comprendevano anche la direzione centrale delle risorse logistiche del corpo. Inoltre era prevista la sua concretizzazione nel triennio 2019-2021 e che nella stessa veniva indicata l’area in accordo tra Comune e Vigili del fuoco dell’estensione di poco più di un ettaro e mezzo (di proprietà del Comune) a Casaggia nella zona che collega Latte Dolce e Sant’Orsola, costeggiando viale Porto Torres”.
“Il nostro comune vive costantemente il continua rinvio di qualsiasi opera di interesse pubblico e che molte opere dichiarate concluse ancora non vengono restituite alla piena fruibilità quali ad esempio il Padiglione Tavolara, l’ExMa e il Mattatoio di Truncu Reale. L’attuale Caserma del Comando provinciale presenta notevoli problemi logistici di viabilità al contorno e che una volta costruita la nuova Caserma il complesso esistente (parrebbe di proprietà della Provincia) potrebbe rivestire per Sassari una nuova risorsa strategica per opere di interesse pubblico anche in ambito universitario o comunque ricettivo”, conclude il consigliere.