La commissione regionale Cultura e Lavoro, presieduta da Sara Canu (Fdi) ha ascoltato la Garante regionale dei detenuti Irene Testa, che ha esposto la grave situazione delle strutture carcerarie della Sardegna.
Il sistema carcerario regionale, ha affermato la dr.ssa Testa, presenta in parte problemi comuni a quello nazionale ed in parte alcune specificità purtroppo molto negative, a cominciare dall’insufficienza degli organici. Inoltre, ha sostenuto la Garante, negli istituti di pena sardi sono ospitate persone (tossicodipendenti e non) con delicate patologie psichiatriche, che in alcuni casi non appaiono compatibili con la permanenza in carcere. Situazione altrettanto complessa per quanto riguarda la sanità in generale, ha aggiunto la dr.ssa Testa, perché molti pazienti-detenuti vengono inseriti in lunghe liste d’attesa senza alcuna certezza di poter effettuare interventi chirurgici programmati.
La Garante si è poi soffermata sulle condizioni generali del carcere minorile di Quartucciu, una struttura fatiscente ed inserita in un contesto di degrado urbano, ha lamentato, dove non è possibile trovare spazio per le attività parallele alla detenzione, dal lavoro alla cultura, che dovrebbero caratterizzare un sistema non solo afflittivo ma anche in grado di offrire una prospettiva di vita diversa ai giovani, una volta usciti dal carcere.
Altre strutture di pena come le colonie, ha detto ancora la dr.ssa Testa, hanno un valore importante ma sono purtroppo sottoutilizzate ed al di sotto della loro capienza reale, mentre potrebbero diventare, in modo particolare in Sardegna, un “modello” alternativo al carcere, nel quale il lavoro ha un ruolo centrale e nello stesso tempo rappresenta un collegamento con la società esterna.
Dal confronto con la commissione (hanno preso la parola Laura Caddeo di Arv, Desirè Manca del M5S, Alessandra Zedda di Forza Italia ed Ignazio Manca della Lega) è emersa la volontà comune di intervenire, pur nell’ambito limitato delle competenze regionali, su alcune criticità del sistema carcerario come l’assistenza sanitaria e la possibile riconversione di alcuni spazi di proprietà pubblica.
Successivamente la commissione ha approvato a maggioranza, con l’astensione dell’opposizione, la Proposta di legge n.182 (Piga e più) che sostituisce la precedente normativa regionale del 1999. Il provvedimento, riservato ai giovani tra gli 11 ed i 40 anni, si propone di accompagnare i giovani nel percorso di vita scuola-formazione-lavoro-casa-famiglia, anche per favorire la loro permanenza nel territorio regionale ed il ritorno di quanti, per vari motivi, sono stati costretti ad emigrare.