“Non vogliamo essere complici dell’immobilismo della Giunta su una vicenda, come quella dell’Aras, che deve essere sbloccata subito: per questo chiediamo un dibattito urgente in Consiglio”. Lo ha dichiarato il consigliere dei Progressisti Gianfranco Satta, illustrano le iniziative della minoranza per evitare che, il prossimo 31 dicembre, i circa 250 lavoratori Aras siano licenziati.
In primo luogo, ha proseguito Satta, siamo convinti che il quadro giuridico lo consenta, “perché è vero che c’è un ricorso pendente ma il Tar non ha concesso la sospensiva, poi la legge regionale del 2018 che prevedeva il passaggio dei lavoratori a Laore non è stata impugnata ed è quindi pienamente in vigore”.
Inoltre, ha sottolineato il consigliere, occorre evitare le conseguenze gravissime ai danni dell’agricoltura sarda: l’Aras lavora circa 200.000 tamponi l’anno in 10.000 allevamenti sardi, produce entrate per circa 1 milione, è impegnata nell’attuazione delle misure europee sul benessere animale che valgono oltre 40 milioni. Non è possibile, ha concluso Satta, “che questo enorme patrimonio di lavoro, conoscenze e professionalità venga disperso dall’incapacità del governo regionale”.
La situazione è molto preoccupante, ha commentato il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau, “anche perché il commissario liquidatore di Aras sta procedendo alla vendita delle attrezzature di laboratorio per cui, di fatto, ci stiamo avvicinando pericolosamente al blocco di ogni attività. A nostro giudizio perciò bisogna intervenire immediatamente con una proroga e pubblicare subito i bandi di concorso, come previsto dalla legge regionale del 2018”.
Nella scorsa legislatura, ha ricordato il consigliere di Leu Eugenio Lai, sono state perfezionate tutte le intese con i Ministeri interessati per dare certezze ai lavoratori Aras e sulla base di questi presupposti il Consiglio ha approvato all’unanimità la legge sul trasferimento dei lavoratori: ora non resta che bandire i concorsi. Invece siamo di fronte, ha lamentato Lai, “all’ennesima inadempienza di questa Giunta nei confronti nel mondo del lavoro che, nello specifico, avrà un impatto devastante sull’occupazione altamente qualificata come quella rappresentata dall’Aras e sullo stesso futuro dell’agricoltura sarda, già pesantemente colpita dalla decurtazione del 14% delle indennità compensative”
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Per il consigliere del M5S Roberto Li Gioi, “quella del ricorso pendente al Tar è una scusa, per cercare di nascondere una vergognosa operazione di copertura delle manovre di una certa parte del mondo sindacale e di una certa politica”.
Il Consiglio regionale, ha concluso, “deve essere capace di un gesto di coraggio ed anche gli allevatori dovrebbero far sentire la loro voce”.
Secondo il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda “la vicenda Aras è stata a dir poco sottovalutata ma il problema più grave è che tutta l’agricoltura sarda appare senza un governo e senza una strategia per il futuro, in mano a persone incompetenti che non sanno dove mettere le mani e bloccano tutto”. Una incapacità, ha continuato, “che appare però sempre più funzionale alla volontà di smantellare pezzo per pezzo il sistema pubblico, dall’agricoltura alla sanità al servizio idrico, per aprire la strada ad una massiccia privatizzazione”.