La Coldiretti sostituisce i pastori sardi coi Kirghizi: la risposta di CasaPound

striscione casapound sardegna

Nelle città di Cagliari, Sassari e Iglesias CasaPound affigge degli striscioni rivolti alla Coldiretti, recanti la scritta: “No ai pastori Kirghizi. Coldiretti pensi ai sardi”.

“Riteniamo assurdo – inizia la nota del movimento – che in piena emergenza immigrazione, in una regione come la nostra, che vede i propri giovani costretti a cercare fortuna altrove a causa della disoccupazione e della povertà, la Coldiretti, invece di destinare i fondi ai giovani sardi che provano, tra mille difficoltà, a lavorare nel settore primario, voglia applicare una vera e propria sostituzione della popolazione con un progetto a lungo termine il cui obbiettivo è ripopolare le zone centrali della Sardegna con “migliaia di giovani pastori Kirghizi” che verranno qui, insieme alle loro mogli, da una ex repubblica sovietica lontanissima dalla nostra isola in termini fisici e culturali per sostituire i sardi nella attività della pastorizia, che storicamente ha sempre avuto grande rilievo economico, sociale e culturale nella nostra regione”.

“Restiamo stupiti – conclude la nota – di come la Coldiretti possa prendere in considerazione – senza una reale necessità – trasferimenti in massa da una parte all’altra del globo in un contesto sociale e culturale completamente differente, ignorando identità, tradizioni e legami con la propria terra d’origine; non sono della stessa idea i sardi che, provando un forte attaccamento alla propria cultura e alla propria terra, si vedono ancora una volta privati della possibilità di costruirsi un futuro anche per colpa di un’associazione sempre più lontana dai bisogni della gente”.

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