“Sottoporre subito a tampone tutto il personale operante negli istituti penitenziari per individuare eventuali positivi al coronavirus e garantire un immediato isolamento idoneo a evitare il contagio”. Lo chiede in un’ interrogazione, presentata questa mattina in Consiglio regionale, il consigliere del M5S Carla Cuccu. Nel provvedimento rivolto all’Assessore alla salute Mario Nieddu e al Presidente della Regione Christian Solinas, chiede anche di sapere quale sia lo stato di attuazione del Piano Annuale e Triennale della Sanità Penitenziaria ATS Sardegna 2018-2020, e se sia stata verificata dall’ATS la possibilità di assegnare il reparto detentivo protetto, già realizzato presso l’Ospedale Santissima Trinità di Cagliari.
Inoltre, Carla Cuccu chiede se sia stata presa una decisione sulla proposta di adibire spazi specifici presso i nosocomi dove sono presenti le maggiori strutture penitenziarie, nelle more della consegna dei reparti detentivi ospedalieri, divenuta ormai improcrastinabile.
“Nonostante il numero dei contagi continui a crescere in misura esponenziale, si continua ad ignorare l’atavico problema di garantire una sanità penitenziaria che tuteli i detenuti, la polizia penitenziaria e tutti gli operatori che vi accedono”. Il nuovo intervento del consigliere pentastellate amplifica ciò che da tempo le varie associazioni denunciano invano. Non è possibile che nemmeno in tempo di pandemia conclamata, non si siano predisposti i reparti detentivi nei nosocomi sardi dove sono presenti le maggiori strutture penitenziarie” continua la Cuccu.
“È intollerabile e non più rinviabile in periodo di emergenza epidemiologica COVID-19, vista la repentina possibilità di contagio. Ancor oggi, i detenuti dovrebbero essere ricoverati nelle medesime stanze dove vi sono altri pazienti esposti a rischi per la propria incolumità oltre che per quella degli agenti penitenziari. Questa inadempienza” conclude Carla Cuccu, segretaria nell’ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, “è anche un grave danno economico per la collettività per l’elevato impiego di agenti destinati al servizio di piantonamento non necessari se vi fossero, invece, i cosiddetti repartini. Parrebbe che solo le associazioni abbiano a cuore il problema sanitario nelle carceri (benché costituzionalmente tutelato), che hanno donato mascherine di protezione.” Ed ecco l’affondo del consigliere: “non si faccia carne da macello”.