Cresce il numero degli indagati per le proteste sul prezzo del latte
Continua a salire in queste ore il numero degli avvisi di garanzia inviati ai pastori, relativi ai fatti accaduti durante le manifestazioni per il prezzo del latte. Ora, gli indagati sono oltre 500.
Sui social e sulle applicazioni di messaggistica dei cellulari, sta circolando una lista con dei consigli sul da farsi per chi viene o verrà indagato.
Lo scopo è cercare di portare avanti una strategia di difesa unica per tutti. Per cui è raccomandato di “Non avere paura e non fare finta di niente”, “andare in caserma a ritirare l’avviso di indagini” e “non rifiutare di ricevere l’atto,:si deve firmare e ritirare l’avviso di indagini”.
Oltre ai suggerimenti su come comportarsi, sono indicati anche i nomi e numeri di telefono di chi si sta occupando del caso: Gianluigi Dettori ( 3402111822 ) e Moira Murgia ( 3426376851 ) stanno coordinando i pastori denunciati, dividendoli per provincia e mettendoli in contatto con gli avvocati che hanno dato la propria disponibilità alla difesa.
Viene chiesto di “chiamare immediatamente gli stessi numeri se si è ricevuto un Decreto penale di condanna”. L’urgenza nasce dal fatto che “se non si presenta opposizione entro 15 giorni dalla notifica, la condanna al pagamento diventa definitiva, poi non è più possibile contestarla e bisogna pagare”. È quindi indispensabile costruire una linea difensiva adeguata “alla singola persona incontrando il legale prima della scadenza dei 15 giorni, possibilmente al più presto e non l’ultimo giorno”.
Un altro suggerimento è quello di incontrare il legale, per aver forniti tutti i chiarimenti necessari e di informarsi “se ci sono altri denunciati dello stesso paese e comunicare anche agli altri cosa fare con il passaparola”.
Sono altamente sconsigliate le iniziative personali e autonome, come quella di andare dai carabinieri e rilasciare dichiarazioni o pagare la condanna senza aver prima sentito un legale.