Scampato pericolo per l’agroalimentare made in Sardinia che varca l’oceano Atlantico, che esce indenne dalla revisione della lista dei prodotti soggetti ai Dazi Trump per il caso Airbus
La temuta scure dei dazi Trump ha dunque nuovamente risparmiato la Sardegna, mercato principale del Pecorino romano, voce in assoluto principale dell’export sardo e del settore lattiero caseario: è quello che decide il prezzo del latte da pagare ai pastori, escludendo ancora il pecorino grattugiato .
Il Pecorino è esportato per oltre il 50% del totale prodotto proprio negli Usa (in media vale 100milioni di euro) e nel 2019 è esploso segnando un + 57,3% nelle quantità esportate da gennaio a novembre 2019 rispetto allo stesso periodo dell’anno prima.
La nota del dipartimento del Commercio Statunitense ha confermato invece per l’Italia l’applicazione di tariffe aggiuntive del 25% su circa mezzo miliardo di euro di esportazioni di prodotti agroalimentari nazionali come Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Gorgonzola, Provolone, Asiago, Fontina, ma anche salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi e liquori come amari e limoncello per la disputa nel settore aereonautico che coinvolge l’americana Boeing e l’europea Airbus dopo che il Wto ha autorizzato gli Usa ad applicare un limite massimo di 7,5 miliardi di dollari delle sanzioni alla Ue.
Le esportazioni di Parmigiano Reggiano e Grana Padano negli Stati Uniti sono praticamente dimezzate nei due mesi successivi all’entrata in vigore dei dazi il 18 Ottobre 2019 come emerge da una analisi della Coldiretti.
“Questo conferma che si tratta di un vero scampato pericolo – commenta il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu –, adesso non perdiamoci con inutili incontri o proposte astruse, sia riconosciuta la giusta remunerazione del latte ai pastori, visto che tolto l’unico neo al quale qualcuno si arrampicava, l’annata è più che positiva perché il prezzo del Perorino continua a salire, non ci sono giacenze, poca produzione lo scorso anno e il principale mercato, quello Usa appunto, tira alla grande”.
“Dedichiamoci a gestire il ruolo del formaggio ovino nel mercato così eviteremo le crisi e investiremo di più sul pecorino da tavola – continua il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba –. E’ tempo di finirla con la politica dell’autolesionismo, dove sembra che cerchiamo di farci del male a tutti i costi Il mercato sta andando bene ma nessuno ne parla, anzi facciamo trapelare il contrario dando dei messaggi deleteri al mercato”.