Nella seduta di ieri il Comitato istituzionale d’Ambito dell’Egas ha deliberato il riconoscimento della gestione autonoma del Servizio idrico integrato per 19 comuni della Sardegna. Si tratta di: Aggius, Anela, Arzana, Bessude, Bonarcado, Bottida, Bultei, Burgos, Cheremule, Esporlatu, Fluminimaggiore, Gadoni, Lotzorai, Nuxis, Olzai, San Vero Milis, Tertenia, Teulada, Villagrande Strisaili.
Si chiude così un percorso di interlocuzioni avviato negli ultimi anni tra gli enti locali interessati, che chiedevano di gestire autonomamente il servizio, e l’Egas, chiamato a verificare per ciascuno di essi la sussistenza dei requisiti previsti dalla normativa nazionale.
Secondo il Codice dell’ambiente, infatti, in due casi gli enti locali possono ottenere la salvaguardia e la tutela della gestione autonoma: quando si tratti di comuni montani con meno di mille abitanti oppure quando un comune disponga contemporaneamente dell’approvvigionamento da fonti qualitativamente pregiate, di sorgenti ricadenti in parchi naturali o aree protette o in siti individuati come beni paesaggistici, dell’utilizzo efficiente della risorsa e della tutela del corpo idrico.
“Con i riconoscimenti appena deliberati realizziamo uno degli obiettivi che il Comitato istituzionale d’ambito si era posto sin dal suo insediamento, ovvero quello della tutela e della salvaguardia delle gestioni autonome- commenta il presidente dell’Egas Fabio Albieri- La legge stabilisce infatti che da oggi i comuni che non posseggano i requisiti previsti debbano confluire nella gestione unica, con l’affidamento ad Abbanoa della gestione del servizio a partire dal 30 settembre”.