Sassari. Episodio di malasanità conclusosi con un lieto fine

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Un’odissea ospedaliera

È la storia del signor Nico Cubeddu di Sassari e degli ostacoli che ha dovuto affrontare per risolvere il suo problema.

Tutto inizia a settembre del 2019, quando si è rivolto, senza purtroppo alcun esito, alle strutture ospedaliere pubbliche per essere operato di diastasi, un doloroso distacco dei muscoli retti addominali, che spesso è liquidato come “semplice inestetismo”, nonostante i gravi dolori che provoca, e per questo non “coperto” dal servizio sanitario nazionale.

In preda alla disperazione, ha contattato il quotidiano La Nuova Sardegna, che ha raccontato la sua storia, che è diventata subito virale, tanto che nel giro di pochi giorni sia una struttura pubblica milanese, che un privato sassarese, hanno chiamato il signor Cubeddu, offrendogli un’operazione gratuita.

Alla fine, anche grazie all’aiuto del consigliere comunale Giuseppe Palopoli, è stato ricevuto dal dottor Trignano che, dopo avergli correttamente diagnosticato la diastasi e avergli fatto seguire una ferrea dieta (che lo ha portato a dimagrire 15 chili in 33 giorni), lo ha operato gratuitamente nella sua clinica privata, aiutato dalle sue bravissime assistenti Oriana Pintus e Virginia Areste.

Grazie a questo intervento, la sua vita sta proseguendo come prima e dalla settimana prossima potrà riprendere anche a lavorare, bruciando le tappe del recupero.
Il signor Cubeddu ha più volte ringraziato tutti i protagonisti di questo meraviglioso regalo fattogli dallo staff medico per Natale.

Nel video, girato da Marcella Piras e Leonardo Zanza, amministratori della pagina Facebook “Segnala a Sassari”, dove ha raccontato la sua storia, ha sottolineato che però rimane il rammarico per le tante donne e uomini che soffrono del stesso suo problema, che troppo spesso vedono le porte degli ospedali sbattute loro in faccia, nonostante la diastasi sia una patologia riconosciuta e la sua cura sia a carico della sanità pubblica. Spera, per il futuro che la sua fortunata storia sia di stimolo per tutti per cercare di ottenere giustizia.

Cubeddu ha anche affermato che la sua battaglia non finisce qui: a seguito del clamore che ha suscitato la sua storia, è stato contattato da moltissime persone con il suo stesso problema, tra cui la responsabile della pagina Facebook DIASTASI MAMME, Emma Gadda, che da anni lotta per far valere i diritti delle persone colpite dalla diastasi, che ha dato l’incarico a Cubeddu di referente del gruppo per la Sardegna.

Per chi avesse problemi di diastasi, può scrivere all’indirizzo email cubeddu.domenico97@gmail.com.

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