“Bisogna attivare la Telemedicina in tutti i servizi di diabetologia della Sardegna e facilitare l’erogazione dei presidi, infusori-microinfusori e sensori, ai pazienti diabetici dell’isola, così come già avviene in altre Regioni d’Italia. L’emergenza Covid19 richiede decisioni tempestive e urgenti per le persone affette da diabete che devono essere messe nelle condizioni di poter effettuare i controlli periodici e di poter ricevere i presidi in totale sicurezza. Stiamo infatti parlando di una categoria a rischio per la quale l’attenzione deve essere massima”. Lo scrive in una nota il consigliere regionale del gruppo Cambiamo! UDC Antonello Peru.
Una proposta che è stata rilanciata dal componente del gruppo centrista nel corso della commissione sanità, che si è riunita oggi per sviscerare le problematiche legate all’emergenza. “È vero che la nostra Regione è stata una delle prime in Italia a procedere con la dematerializzazione delle ricette ed è altrettanto vero che siamo stati la quarta Regione del Paese a prorogare i piani terapeutici. Questi indubbi elementi positivi non possono però permettere che si perda invece tempo prezioso in tutti gli altri aspetti, altrettanto importanti, della vita dei diabetici in una fase di emergenza come quella che stiamo vivendo a causa del Coronavirus – rimarca Peru -. Per quanto riguarda la Telemedicina in Sardegna sono stati già attivati dei progetti sperimentali, ma non è ancora riconosciuta come prestazione sanitaria. È quindi impossibile parlare di una realtà già operativa in tutti i servizi di diabetologia della Sardegna”.
Per i pazienti sarebbe una svolta epocale: “Si parla di oltre 120 mila persone con il diabete in Sardegna – aggiunge l’esponente di Cambiamo – per cui è cruciale poter effettuare le visite di controllo senza doversi recare nelle strutture sanitarie. Ma allo stesso tempo è altrettanto importante per il nostro sistema sanitario limitare in maniera sensibile gli accessi dei pazienti nelle stesse strutture. Abbiamo avviato una sperimentazione sicuramente utile ora facciamo un passo in più e attiviamo la Telemedicina in tutta la Regione. Non basta.
“C’è anche l’aspetto riguardante l’erogazione dei presidi che, ovviamente, deve essere garantita a domicilio a tutte le persone con diabete risultate positive al Covid-19 e a tutti i pazienti impossibilitati a raggiungere le farmacie territoriali – conclude Peru -. Allo stesso tempo si deve facilitare il più possibile la consegna a tutti gli altri pazienti, come giustamente richiesto da Diabete Italia e ribadito dalla federazione rete sarda Diabete. In alternativa alla consegna a domicilio, che ove possibile rimane la modalità più adeguata, si potrebbe procedere previo appuntamento nei punti di distribuzione diretta, oppure estendendo la modalità di distribuzione per conto nelle farmacie o, infine, sempre nei punti di distribuzione diretta ma calendarizzando gli accessi per ordine alfabetico così da evitare file e lunghe attese”.