La battaglia continua, la storia dei traguardi degli infermieri italiani è ancora tutta da scrivere.
«Non possiamo fermarci adesso, non possiamo smettere di lottare: di fronte a questi 100 euro al mese di indennità appena ottenuti, noi infermieri italiani, pur non negando il valore storico di una svolta frutto delle nostre battaglie, ora dobbiamo più che mai continuare a combattere per raggiungere obiettivi che sembravano insperati e che invece adesso sono un passettino più vicini». Così Antonio De Palma, Presidente del Sindacato Nursing Up, analizza a mente fredda quanto accaduto negli ultimi giorni nel mondo infermieristico, annunciando, per la giornata di oggi, un nuovo decisivo incontro con il Comitato di Settore per discutere delle numerose istanze che i professionisti della sanità portano avanti da tempo e alle quali non intendono rinunciare.
«Chi pensa che adesso ci accontenteremo si sbaglia di grosso – aggiunge -: non è una questione di ingratitudine o di volta faccia, avevamo detto pochi giorni fa che si tratta sì di una svolta epocale negli ultimi trent’anni. Nessun sindacato, prima di noi, e nessuno osi negarlo, era riuscito a ottenere tutto questo. Siamo uomini e donne abituati a guardare in faccia alla morte, a difendere ogni giorno la salute degli italiani, come non mai in questo momento, e soprattutto diamo valore a ogni centesimo guadagnato con il sudore della fronte. Figuriamoci, poi, se si tratta del primo e tanto atteso, seppur ingeneroso, aumento in busta paga, che chiedevamo da tempo. Ciò non toglie che non siamo contenti, né soddisfatti: la classe politica, l’opinione pubblica, devono sapere che non è questo quello a cui legittimamente aspiriamo e che meritiamo per i sacrifici che la nostra professionalità sta esprimendo sul campo».
«Chiediamo ora al Governo e alle Regioni di integrare le risorse destinateci, e che sono assolutamente sbilanciate rispetto ai 500 milioni assegnati ai medici. Le nostre battaglie nelle piazze e gli scioperi – sottolinea – sono la rappresentazione plastica della nostre contestazioni: ma è nelle corsie e nelle stanze degli ospedali che concretizziamo gli sforzi fisici e psicologici, gli anni di studio, i turni massacranti a rischio della vita. Questa indennità, tutti devono tenerlo bene a mente, in primis la classe politica, è solo l’inizio di un cammino lungo e consapevolmente tortuoso che però ci porterà al risultato sperato».
«Ci rende fieri l’aver smosso non solo l’opinione pubblica, ma anche l’attenzione di tutti quei sindacati che oggi urlano allo scandalo per questo aumento in busta paga, dimenticando che se fosse stato per loro nemmeno lo avremmo mai ottenuto, perché per lungo tempo non hanno mai sguainato la loro spada e tanto meno hanno mai sposato a pieno cause come questa, che ci coinvolgono tutti. Dove saremmo adesso senza questi 100 euro? Innegabilmente nel buio dell’indifferenza che ci ha accompagnati da 30 anni a questa parte, nel pericoloso limbo di urla amaramente strozzate in gola, perchè mai nessuno ha deciso di scendere in piazza e di scioperare con la nostra determinazione e testardaggine. Questa è solo l’alba dei successi degli infermieri italiani, giorni di grande soddisfazione ci aspettano, ancora tutti da scrivere», conclude De Palma.