Dopo le manifestazioni ad Alghero e Porto Torres per il sistema dei trasporti e per l’industria, questa mattina il Nord ovest della Sardegna è di nuovo in piazza, a Ozieri, per rivendicare diritti, servizi e investimenti nel campo della sanità.
Davanti all’ospedale Segni sono radunate centinaia di persone, in un’assemblea pubblica convocata dal coordinamento della protesta, composto dal Tavolo Istituzioni Parti Sociali, Provincia di Sassari e Rete metropolitana Nord Sardegna, con enti, istituzioni, sindacati, lavoratori, sindaci, Consigli comunali, associazioni di categoria, studenti.
Sul piatto i manifestanti mettono il lungo elenco di problemi del sistema sanitario: dalla carenza di personale, alle falle nelle strutture ospedaliere, all’insufficienza della rete socio assistenziale.
“I deficit dell’organizzazione sanitaria accrescono le gravi carenze nella sanità territoriale e i disagi per i pazienti e i loro familiari con la chiusura di strutture o con la mortificazione dell’assistenza domiciliare, la mancata apertura di Rsa e comunità integrate che nella provincia sono al lumicino, la chiusura e la mancata apertura di Hospice, la generale e strutturale carenza di medici specialisti negli ospedali di Alghero e Ozieri e nella sanità territoriale ambulatoriale”, denunciano.
Fra i tanti problemi sono indicate le carenze nelle aree interne dove sono richiesti interventi per realizzare “reti di prossimità e strutture di telemedicina, Case delle comunità, rafforzamento dei servizi intermedi esistenti, l’assistenza domiciliare”. Richieste rivolte ai governi nazionale e regionale nell’ambito di una mobilitazione generale del territorio che continuerà con un’altra tappa, programmata per il 27 aprile a Pattada, per affrontare i temi delle zone interne, opere strategiche e sicurezza del territorio. (Ansa)