La Sardegna accusata di nuovo di essere “untrice” dell’Italia

locali notturni sardegna

In queste ore sta facendo discutere il servizio della trasmissione di Rai Tre, Report, sulle discoteche sarde e sulla decisione del consiglio regionale di tenerle aperte.

Nel servizio, girato intorno a fine settembre e andato in onda ieri sera, si pone l’accento su come l’ordinanza del governatore Solinas (sostenuta dalla maggioranza, ma anche da cinque consiglieri del PD e da uno di LeU) sia stata la causa della crescita del numero dei positivi, non sono nell’isola, ma anche in Italia, per via dei turisti che dopo la vacanza in Sardegna sono tornati nelle loro case e sono risultati positivi al Covid. Un messaggio che da agosto in poi hanno ripetuto tutti i media nazionali, facendo passare la Sardegna come “untrice”.

Secondo il conduttore di Report, la decisione del presidente Solinas di tenere aperte le discoteche “ha avuto ripercussioni su tutto il Paese”. Non si capisce il motivo per cui il problema sarebbero solo le discoteche sarde: a parte la Calabria e la Basilicata, dal 9 al 12 agosto, tutte le regioni italiane hanno deciso di tenere aperte i locali da ballo con le dovute limitazioni e precauzioni. Le ordinanze sono state poi annullate dal governo il 16 agosto, quando ha imposto la chiusura almeno fino al 7 settembre in tutto il territorio nazionale. In Sardegna ci sono stati alcuni focolai legati alle discoteche, ma episodi simili si sono registrati anche in altre regioni, dal’Emilia-Romagna alla Sicilia. Continuano a fare notizia, ancora una volta, solo le discoteche sarde.

Il cronista dice che la discussione sul mantenere aperte o meno le discoteche imperversava “il 9 agosto, quando ormai è chiaro che l’aumento dei contagi è legato alle discoteche“. In quella data, in Sardegna c’erano 60 positivi e solo in un caso, quello di Carloforte, i contagi erano riconducibili alle discoteche.

L’ordinanza, che permetteva ai locali notturni di rimanere aperti a Ferragosto, restringeva ancora di più le misure da rispettare, limitando l’accesso al 70% della capienza massima e aumentando i controlli. Queste norme si sono aggiunte a quelle già in vigore, come i percorsi differenziati in entrata e uscita e la misurazione della temperatura corporea all’ingresso.

La magistratura ha oggi avviato un’inchiesta per verificare la correttezza della decisione della Giunta regionale.

Uno dei testimoni chiave dell’inchiesta è Angelo Cocciu, consigliere regionale di Forza Italia, che ha dichiarato che la decisione di tenerle aperte è arrivata nonostante i numeri dei positivi stavano crescendo, ma, come dimostrano i dati della Protezione Civile, era comunque una crescita molto contenuta. Il coordinatore di Forza Italia in Sardegna, Ugo Cappellacci, ha precisato che le parole del consigliere Cocciu “sono da intendersi del tutto a titolo personale e non rispondenti al procedimento seguito”, sottolineando che “non si comprende il senso delle affermazioni di Cocciu, che non corrispondono in nessun modo al punto di vista del partito, degli assessori e dei consiglieri regionali di Forza Italia”

La trasmissione ha denunciato che la decisione della Giunta regionale di mantenere aperte le discoteche è arrivata dopo le richieste dei gestori dei più famosi locali notturni della Sardegna. Però, come hanno dichiarato i politici intervistati, tutta la filiera legata ai locali, dai più piccoli ai più grandi, ha supplicato di mantenerli aperti almeno per Ferragosto, per dare un po’ di respiro a un’economia già messa in ginocchio dal calo di arrivi rispetto agli anni precedenti.

 

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