È stato un’occasione per affrontare le tematiche attuali e innovative nei campi diagnostici di applicazione della Medicina nucleare in Oncologia, in Neurologia, in Cardiologia e in Infettivologia. Il XV congresso nazionale dell’Associazione italiana di Medicina nucleare che si è svolto a Rimini nei giorni scorsi ha messo a confronto gli esperti italiani in ambito medico nucleare.
E l’evento, che si è svolto a distanza di 30 anni dal primo congresso nazionale dell’Associazione – a Milano nel 1992 – ha visto protagonista l’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari. A iniziare dalla presidenza del congresso, con la professoressa Angela Spanu, direttore della struttura complessa di Medicina Nucleare dell’Aou di Sassari, quindi al coinvolgimento di medici, ricercatori e specializzandi delle strutture dell’azienda di viale San Pietro.
L’appuntamento, il primo svolto in presenza dopo due anni di pandemia, ha visto specialisti di Medicina nucleare concentrare la loro attenzione anche nel campo della terapia con radioisotopi, oltre che nella presentazione dei più recenti aggiornamenti tecnologici, quali le più moderne Spect/Tc e Pet/Tc.
«Sono stati tutti argomenti che ci hanno visti protagonisti – afferma la professoressa Angela Spanu –in considerazione delle tecnologie che impieghiamo quotidianamente nella nostra unità operativa di Medicina nucleare, nella quale ci avvaliamo anche di nuovi traccianti radioattivi, in particolare per la diagnostica oncologica e neurologica».
Nelle sessioni scientifiche sono stati coinvolti in maniera attiva giovani medici nucleari e specializzandi che hanno presentato relazioni, comunicazioni e discussioni poster ad hoc. E tra questi, grazie anche ai loro contributi, sono stati premiati due giovani ricercatori e specializzandi sassaresi, Andrea Marongiu e Marco di Bella.
«Questo – aggiunge la docente che dirige anche la scuola di specializzazione all’Università di Sassari – a conferma dell’elevato valore scientifico della nostra Scuola».
Le comunicazioni premiate hanno interessato alcune tematiche relative all’aggressività del carcinoma differenziato della tiroide e alla diagnostica delle malattie neurodegenerative del movimento e, in particolare, della malattia di Parkinson. In questo caso l’attività è stato svolta in collaborazione con la Clinica neurologica diretta dal professor Paolo Solla.
«Il convegno – conclude la professoressa Spanu – è stato utile anche per affrontare il tema dell’Intelligenza Artificiale, della Radiomica e dalla loro applicazione in ambito medico nucleare, in particolare in campo oncologico e neurologico per la diagnosi della malattia di Alzheimer e del morbo di Parkinson».
Su questo argomento la struttura di Medicina nucleare dell’Aou di Sassari è stata ancora una volta protagonista grazie al contributo della professoressa Susanna Nuvoli che fa parte del gruppo di studio nazionale sull’Intelligenza artificiale nella diagnostica delle malattie neurodegenerative.
A dare prestigio all’evento, a cui hanno partecipato oltre 600 specialisti, anche la partecipazione della ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, e del ministro della Salute Roberto Speranza. Era presente anche il professore Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di Sanità, che ha aperto i lavori scientifici con una lettura magistrale sull’impatto della pandemia sul Sistema sanitario nazionale.