Cinquanta Case della Comunità, realizzate con un finanziamento complessivo di 76,6 milioni di euro, attraverso le risorse del Pnrr e quelle regionali, distribuite in maniera capillare sul territorio. È quanto previsto nel programma approvato dalla Giunta Regionale, che declina per la Sardegna gli obiettivi della Missione 6 del Piano di ripresa e resilienza di competenza sanitaria.
“Il futuro della sanità dell’Isola inizia oggi, e passa attraverso a una programmazione di interventi che ci consentirà di utilizzare tutte le risorse a nostra disposizione per integrare i nuovi servizi”, dichiara il Presidente della Regione, Christian Solinas. “La pandemia – sottolinea il Presidente – ha cambiato e sta cambiando radicalmente il modo di concepire i nostri sistemi sanitari, e in questo quadro la medicina di prossimità avrà un ruolo centrale, sempre più importante per i territori nei quali fino ad ora si è sofferta la carenza di servizi erogati dalla sanità pubblica. Abbiamo un orizzonte ben definito ed è su queste sfide che stiamo concentrando in nostri sforzi, a beneficio di tutti i sardi”.
“Le risorse del Pnrr – prosegue il Presidente Solinas – rappresentano un’occasione da non perdere per porre rimedio all’impoverimento dei servizi sanitari sul territorio, penalizzati da scelte sbagliate operate nel passato, e che hanno determinato un progressivo abbassamento del livello dei servizi. Utilizzeremo dunque – dice ancora il Presidente – tutte le risorse disponibili per garantire ai Sardi un livello di assistenza all’altezza delle esigenze e delle aspettative”.
Le Case della Comunità, come previsto dalla normativa nazionale, sono le nuove strutture socio-sanitarie che raccolgono in un unico spazio i servizi di medicina specialistica (anche attraverso la telemedicina), l’assistenza primaria (con i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta, che continueranno ad operare anche attraverso i propri ambulatori) e l’assistenza infermieristica. Ma al suo interno i cittadini potranno trovare anche l’assistenza sociale, lo psicologo e altri professionisti della salute (come, ad esempio, l’Ostetrica di Comunità).
“Ciò che prevede la Casa della Comunità è un autentico team multidisciplinare – dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu – che possa dare risposte a bisogni complessi. Sono luoghi dove l’integrazione socio-sanitaria è pensata in modo da non essere solo funzionale, ma anche strutturale e fisica, con la condivisione degli spazi e la promozione del lavoro di equipe”.
“Si tratta di un’opportunità importante. Le Case della Comunità andranno ad affiancare e potenziare i servizi esistenti. Certo, perché questo importante progetto possa avere gambe, ci aspettiamo dal Governo e in particolare dal Ministero della Salute, che vengano garantiti i presupposti, economici e non solo, per dare ai servizi tutto il personale e le professionalità necessarie al loro funzionamento”.
Nel dettaglio attraverso gli investimenti indicati nella programmazione regionale, che tiene conto dei parametri indicati dalla normativa nazionale sulla distribuzione delle strutture in base al numero di abitanti, sono previste: 10 Case della Comunità nell’area dell’Asl 1 di Sassari per circa 26,6 milioni di euro; 9 nell’area dell’Asl 2 per 9,8 milioni; 6 nell’Asl 3 per 8,1 milioni; una nell’Asl 4 per 1,7 milioni; 5 nell’Asl 5 per 4,5 milioni; 2 nell’Asl 6 per poco meno di 3 milioni di euro; 2 nell’Asl 7 per 3,8 milioni e infine; 15 nell’Asl 8 per 19,1 milioni.
Le Case della Comunità per il territorio dell’Asl 1 sono previste: a Sassari (2); Porto Torres; Perfugas; Alghero; Bonorva; Ittiri (dove la casa Casa di Comunità troverà spazio in una porzione dell’ospedale Alivesi, dove è previsto un intervento edilizio); Ozieri (dove la struttura affiancherà l’ospedale Segni, che verrà quindi ampliato); Bono; Castelsardo. Per l’Asl 2: a Berchidda; Olbia; Buddusò; La Maddalena; Arzachena; Santa Teresa; Trinità d’Agultu; San Teodoro; Tempio Pausania. Nel territorio dell’Asl 3: Aritzo; Macomer, Siniscola; Sorgono; Dorgali; Ottana. Per l’Asl 4: Jerzu. Per l’Asl 5: Santu Lussurgiu; Samugheo; Ghilarza; Tramatza. Per l’Asl 6: Sanluri; Lunamatrona. Per l’Asl 7: Iglesias (nella struttura del Santa Barbara che ospiterà anche l’Ospedale di Comunità); Carbonia. E infine per l’Asl 8: Isili (dove i servizi della Casa della Salute affiancheranno il presidio dell’ospedale San Giuseppe); Muravera; Villasimius; Decimomannu; Villasor; Capoterra; Teulada; Sadali; Cagliari (2); Monastir; Sestu; Dolianova; Sinnai, Elmas.
“Le strutture previste dal programma che declina il Pnrr sul territorio – sottolinea l’assessore Nieddu – non esauriscono il novero delle Case della Comunità complessivamente previste dal Piano dei servizi sanitari precedentemente approvato dalla Giunta, che ne prevede ulteriori cinque a cui saranno destinate risorse diverse. Un impostazione analoga agli Ospedali di Comunità, che oltre ai tredici indicati con il Pnrr, ne include ulteriori venti – previsti a Ittiri, Thiesi, Sorso, Olbia, Gavoi, Macomer, Siniscola, Arzana, Ales, San Gavino, Sanluri, S. Antioco, Sestu, Elmas, Decimomannu, Siliqua, Capoterra, Sinnai, Muravera, Isili – che saranno realizzati attraverso altre linee di finanziamento”.