Numerosi sms sono già arrivati ieri sera alle persone che avevano l’appuntamento fissato per il richiamo la settimana prossima: la seconda dose Pfizer o Moderna slitta di 7-10 giorni. il primo effetto della carenza di dosi Pfizer, il siero più utilizzato in Italia e in Sardegna da quando è stata ampliata la platea delle persone che possono aderire alla campagna di vaccinazione anti-Covid19.
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Lunedì 31 è atteso un nuovo carico, ma sono “solo” 10.200 dosi che basteranno per la giornata, poi in successione ne arriveranno altre, ma l?isola rischia di doversi fermare da una giorno all’altro, almeno per gli under 60.
“La nostra capacità di vaccinazione è di 25-20mila al giorno – dice all’ANSA il commissario straordinario dell’Ares-Ats, Massimo Temussi – ad oggi abbiamo 25mila dosi di Pfizer in freezer e già con la campagna per le isole minori Covid free a Sant’Antioco (nel Sulcis , ndr) ne utilizziamo 12mila in questo fine settimana: il rischio reale è quello di doversi bloccare”. Una possibilità dietro l’angolo se si pensa che nelle ultime 24 ore in Sardegna sono stati somministrati 18.028 vaccini che fanno salire il numero delle inoculazioni a 866.211, l’87% delle 994.500 dosi consegnate. Molte di quelle di scorta, però, sono Astrazeneca, il siero che in tanti rifiutano, specie gli over60.
“Per ora non abbiamo problemi ad utilizzare le scorte di Vaxevria – aggiunge Temussi – perché stiamo effettuando i richiami per le forze dell’ordine e i docenti, prima che inizino gli scrutini nelle scuole. Esiste però un problema nazionale che deve essere risolto a Roma: il ministero o l’istituto superiore di Sanità devono dirci come agire su questo problema che è di ordine sanitario e che non può essere gestito dal Commissario Figliuolo che ringrazio per il cambio di passo dato alla campagna e per le continue e fattive interlocuzioni”. (ANSA)