In Consiglio Regionale è stata depositata, da alcuni Consiglieri della maggioranza di Centrodestra, una proposta di legge per il riconoscimento e il sostegno della figura del caregiver familiare.
“Con il termine caregiver, che letteralmente si traduce in donatore di cura, si è soliti indicare colui che, a titolo gratuito ed essendo legato da vincoli affettivi, aiuta un proprio congiunto non più autosufficiente, sia a causa dell’età avanzata sia per patologie croniche invalidanti. Talvolta queste persone – fanno notare i firmatari della proposta di legge – si occupano dell’assistenza specifica dei familiari, specie nel caso di assistenza dedicata a persone non autosufficienti o totalmente allettate. Questa tematica, anche in virtù dell’aumento dell’età media della popolazione, tocca trasversalmente sempre più persone, ma presenta delle falle in quanto a livello legislativo è privo di un’unica normativa nazionale. Risulta, dunque, fondamentale che in assenza di specifiche disposizioni nazionali la regione apra a una prima fase di normazione finalizzata al riconoscimento e alla tutela del lavoro svolto da caregiver familiare, riconoscendone il valore sociale ed economico nel contesto dei servizi sanitari e assistenziali”.
“Quella dei caregiver è una rete silenziosa di assistenza – afferma la leghista Annalisa Mele, promotrice e prima firmataria della proposta – fatta di persone che per scelta e grande altruismo si dedicano alla cura e assistenza del prossimo, rinunciando talvolta al proprio lavoro o al proseguire gli studi, e che dopo anni di assistenza al proprio congiunto, si ritrovano senza occupazione, spesso anche senza reddito, e senza poter nemmeno giovare di alcun riconoscimento professionale nonostante l’esperienza pluriennale maturata sul campo”.
“Una situazione che in questi dieci articoli miriamo a ridefinire, riconoscendo e tutelando i bisogni dei caregiver, promuovendo nell’ambito delle politiche del welfare, la cura e la solidarietà come beni sociali e prevedendo, nei limiti delle risorse disponibili dalla Regione, azioni a supporto del caregiver familiare, sia attraverso apposito sostegno ai Comuni, ai PLUS d’Ambito ed alle ASSL oltre che promuovendo forme di sostegno economico prioritariamente per la copertura assicurativa e previdenziale del familiare caregiver non lavoratore”, conclude l’esponente della Lega Sardegna.