In Sardegna stanno diventando sempre più frequenti i casi di malattia da melanoma. Attualmente in Italia sono registrate oltre 14.000 nuove diagnosi per anno e 1.500 decessi, con una età media alla diagnosi che è in continua diminuzione. È diventata la seconda neoplasia più diffusa tra gli uomini sotto i 50 anni e la terza tra le donne nella stessa fascia d’età. In Sardegna, sono annualmente riscontrate più di 250 nuove diagnosi di melanoma. Multidisciplinarietà, valutazione più dettagliata della malattia fino a una completa classificazione molecolare, terapia personalizzata, e pazienti più consapevoli sono le grandi sfide che esperti e operatori della salute si trovano a fronteggiare oggi per offrire ai pazienti colpiti da melanoma il massimo dei benefici dalle terapie innovative disponibili.
Accenderà un faro su questi temi il corso “Quali benefici nei pazienti con melanoma Braf-mutato?” promosso dall’Università e dall’Aou di Sassari e che, venerdì 29 ottobre a partire dalle ore 11, si svolgerà nella sala convegni dell’Hotel Carlo Felice, con la partecipazione dei responsabili e dei rappresentanti delle strutture di oncologia dell’intera Sardegna.
Suddiviso in due sessioni, la prima mattutina e la seconda pomeridiana, il corso consentirà di analizzare sia il modello di governance clinico organizzativa del percorso paziente e la logica di rete sia l’estensione dei successi del trattamento mirato del melanoma ad altre patologie neoplastiche. In questo ambito, saranno presentati i dati sui tre anni di attività del Pdta (percorso diagnostico terapeutico e assistenziale) dell’Aou di Sassari, quale modello organizzativo che raffigura la capacità delle strutture sanitarie di collaborare in modo coordinato per offrire in tempi certi e ragionevoli un’assistenza sanitaria equa e di elevata qualità.
L’inquadramento, la complessità e gli aspetti distintivi della patologia saranno analizzati con attenzione, perché «oggi la conferma del beneficio clinico dei trattamenti biologici sulla base della definizione dello stato mutazionale del paziente – afferma il professore Giuseppe Palmieri, responsabile del programma assistenziale Immuno-oncologia e bioterapie oncologiche mirate – apre la strada a nuove opzioni terapeutiche sia nei diversi tipi di melanoma che in altri tumori con le stesse caratteristiche biologiche e molecolari».
Il corso metterà in luce il fatto che, parallelamente al continuo aggiornamento dell’offerta clinica e terapeutica, il sistema sanitario è chiamato a ripensare i propri modelli di presa in carico per garantire una completa offerta clinico-assistenziale. Un tema che riguarda anche la Sardegna. E Sassari ha messo in campo un approccio multidisciplinare nel percorso diagnostico e terapeutico del paziente con melanoma.
«Si tratta del percorso diagnostico terapeutico e assistenziale per la presa in carico del paziente con melanoma o sospetto melanoma – afferma il professore Antonio Cossu, direttore della struttura di Anatomia Patologica – che ha permesso la costituzione di un centro di riferimento nell’Aou di Sassari, finalizzato al miglioramento continuo dell’assistenza, con ottimizzazione dei tempi di diagnosi, stadiazione, e trattamento, basato sull’applicazione nel nostro territorio delle linee guida predisposte dall’associazione italiana di Oncologia medica (Aiom)».
A chiudere l’incontro sarà una tavola rotonda che consentirà un confronto delle strategie terapeutiche oncologiche attuate in Sardegna nei pazienti affetti da melanoma e da patologie come il carcinoma del polmone e del colon-retto.