Tre prelievi multiorgano che hanno permesso di donare nuova vita ad almeno 11 persone in lista d’attesa per un trapianto. Sono, infatti, 11 gli organi che tra il 4 e il 9 giugno sono stati prelevati da tre donatori che hanno così compiuto un grande gesto di altruismo e generosità. Sono stati donati 3 fegati, 6 reni, 1 cuore, 1 polmone. A questi si aggiunge anche la donazione di tessuti, con 6 cornee.
La donazione arriva da parte di tre pazienti, di età compresa tra i 50 e i 60 anni, deceduti nei giorni scorsi nella Rianimazione del Santissima Annunziata. I primi due donatori avevano espresso in vita la volontà di donare, con dichiarazione espressa al momento del rinnovo della carta di identità e all’interno delle disposizioni anticipate di trattamento, le cosiddette Dat o testamento biologico. Per il terzo, invece, i familiari hanno espresso l’assenso al prelievo.
Un’attività intensa quella portata avanti dall’Aou di Sassari che ha visto coinvolte tante strutture aziendali: a partire dalla Rianimazione del Santissima Annunziata quindi il blocco operatorio con le équipe di infermieri e chirurghi. E ancora, la Direzione medica di presidio, il laboratorio analisi con la Patologia clinica, la Virologia e la Microbiologia, la Radiologia, l’Anatomia patologica, i medici legali, i neurologi e i tecnici di Neurofisiopatologia.
La donazione di organi dei giorni scorsi porta così a 48 il totale di organi e tessuti prelevati al Santissima Annunziata di Sassari, a partire dal 1° gennaio di quest’anno.
In particolare, dall’inizio dell’anno sono stati prelevati 2 cuori, 18 fegati, 14 reni, 2 polmoni e 12 cornee.
«È la testimonianza di un’attività che alla base trova una forte sensibilità da parte della popolazione – afferma Paola Murgia, coordinatrice locale dei trapianti per l’Aou di Sassari – I dati sono in crescita rispetto al 2022 e al 2021. Le opposizioni, tuttavia, continuano ad attestarsi sempre intorno al 27 per cento.
«Come coordinamento locale – prosegue – è stato messo in campo un lavoro di grande sensibilizzazione aziendale in merito alla donazione di organi».
Proprio per questo di recente l’Aou di Sassari ha realizzato un corso di formazione rivolto agli operatori sanitari che mira proprio a far conoscere quel “percorso” che porta dalla donazione al trapianto di organi.
E così, se da una parte è necessario aumentare le segnalazioni da parte del personale sanitario, dall’altra è ancora necessario lavorare per ridurre le opposizioni.
«La fascia dei cittadini compresa tra i 30 e i 60 anni – riprende la coordinatrice dei trapianti Paola Murgia – è quella che maggiormente risponde in maniera favorevole alla donazione. Mentre si registra il numero maggiore di opposizioni nella fascia d’età over 70, probabilmente ancora per ragioni di tipo culturale.
«Inoltre, è necessario che il cittadino sviluppi quella cultura del dono e arrivi al rinnovo della carta di identità per esprimere in maniera consapevole la volontà di donare gli organi», conclude.