“Tecnico insigne, personalità di cultura universale, consapevolezza umana adamantina. Resta per sempre la sua opera a favore dell’Isola, in particolare per la provincia di Sassari, la sua attiva partecipazione ai lavori amministrativi del Consiglio comunale di Porto Torres,
l’organizzazione della Federazione distrettuale del Partito Sardo d’Azione di Sassari, la
fiducia che ispirava a tutti coloro che seguivano gli ideali dell’autonomismo, come principio
individuale di autoresponsabilità dell’operare delle genti sarde” Così scriveva Camillo Bellieni all’indomani della sua morte.
Il 14 luglio 1971, a soli 54 anni, Antonio Simon Mossa, colui che aveva individuato per la
Sardegna un ruolo da protagonista in Europa, lasciava per sempre la Sua Terra che tanto
aveva amato, lasciando in dote alle generazioni future un immenso patrimonio culturale.
Eletto nel 1966 nel Consiglio Comunale della nostra città, le prime elezioni proporzionali
cittadine, fu l’unico consigliere comunale del Psd’Az in cui militava. Negli ultimi anni di
vita dedicò tantissimo del suo tempo e delle sue energie alla nostra città.
Personalità eminente nel campo intellettuale sardo, valente architetto (a lui si devono oltre
400 progetti di edifici e di grandi opere di architettura civile), urbanista, pittore,, poeta,
critico d’arte e letterario, musicista e compositore, insegnante presso l’Istituto Statale d’Arte e presso il Liceo Classico “Domenico Alberto Azuni”, conferenziere e linguista di primaria importanza, Presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Sassari e Presidente del “Centre d’Estudios Algueresos”.
Fu anche un curioso ed attento osservatore delle problematiche delle Comunità Etniche
Europee e di tutti i popoli “oppressi” nel mondo, poligrafo, giornalista e redattore,
scenografo e cineasta. Ma sopratutto l’Architetto Antonio Simon Mossa fù il massimo ideologo del Sardismo nazionalitario e indipendentista, rivoluzionario e libertario, dirigente politico, e profondo conoscitore delle Minoranze nazionali culturali di tutta Europa e delle
“lingue minoritarie” di otto tra le principali etnie europee e africane. Collaboratore di
diversi organi di informazione, scrisse dal 1950 al 1970 anche sulle pagine de La Nuova
Sardegna, di Sassari Sera, Sardegna Libera.
Con queste premesse il Direttivo della Sezione del Partito Sardo d’Azione cittadino (a Lui
dedicata), su iniziativa del Dirigente comunale Nando Nocco (che anni fa, unitamente
all’opera di Giampiero “Zampa” Marras, era già intervenuto sull’argomento), avanza la
proposta di dedicare alla memoria di Antonio Simon Mossa l’Aula del Consiglio Comunale della nostra Città, nella certezza che troverà il favore dell’amministrazione comunale e di tutti i consiglieri in carica in occasione della presentazione della proposta in Consiglio Comunale.