“In passato, la sede della Soprintendenza di Porto Torres è arrivata sino a 50 funzionari ma da li a chiuderla trovo sia veramente ingiusto. Lo Stato non può ragionare come un privato, chiudere e abbandonare presidi che per altro hanno prodotto risultati”, così il Deputato di Fratelli d’Italia, Salvatore Deidda, che si fa portavoce in Parlamento contro la chiusura della sede operativa della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio (ABAP) per le Province di Sassari e Nuoro, situata a Porto Torres, istituita con apposito decreto ministeriale nel 1992 e operativa dal 1978.
“L’importanza dell’apertura della sede fu determinata e giustificata dalla rilevanza del patrimonio storico e archeologico del territorio turritano a partire dal periodo romanico, con importanti testimonianze che meritavano e ancora oggi maggiormente, un’ulteriore valorizzazione. I continui tagli ai servizi della pubblica amministrazione e soprattutto nell’ambito della cultura, incidono negativamente nelle possibilità di occupazione professionale per gli studenti o i professionisti già formati dalle nostre Istituzioni di Sassari e in Sardegna. Tale decisione significa la cancellazione di un altro pezzo della pubblica amministrazione dalla città, dopo gli uffici della Dogana, del Consorzio industriale provinciale (ex ASI), dell’Autorità Portuale e del Giudice di pace”.
“Al Ministro chiediamo inoltre il futuro e la destinazione dei tecnici della ALES-Arte lavoro e servizi Spa, società in house del Ministero che, attualmente, svolge gli interventi di manutenzione e conservazione dei monumenti nell’area archeologica di Porto Torres con un investimento di circa 400.000 euro all’anno”, conclude Deidda.