L’UGL Sardegna traccia un primo bilancio sulla legge finanziaria presentata dal governo Meloni, chiedendo interventi strutturali e che diano risposte nel medio e lungo termine. Pubblichiamo il comunicato stampa della Segreteria Regionale con le parole del Segretario Generale Sandro Pilleri.
“La presentazione e la discussione di un bilancio di previsione è una fase importante, con il coinvolgimento delle parti sociali che rappresentano i lavoratori, i pensionati e i cittadini, è un importante mezzo per costruire lo sviluppo della nostra isola e dare concrete risposte alle fasce più deboli della nostra Sardegna. Abbiamo a disposizione ingenti fondi nazionali ed Europei, l’importante sarà non adottare, come spesso fatto in passato, interventi tampone ed estemporanei, a volte necessari, ma creare programmi a medio e lungo termine che affrontino non solo le più volte richiamate emergenze, ma che traccino una rotta verso una concreta soluzione dei problemi”.
“Abbiamo una grande opportunità coi fondi del PNRR, coi vari progetti connessi al piano. Ricordo con rammarico le situazioni passate: i fondi strutturali Europei persi per non essere riusciti a progettare ed utilizzare questi finanziamenti. Questa considerazione è legata all’esigenza di formazione di giovani che potevano e possono gestire questa fase, con nuove competenze. La Spagna, per anni indietro all’ Italia, negli anni scorsi, puntando sulla formazione ci ha da tempo sorpassato, utilizzando al meglio i Fondi europei. Conosciamo bene le situazioni critiche, con particolare riferimento al tasso di disoccupazione, che in alcuni territori ha cifre preoccupanti, le difficoltà delle P.M.I.”.
“La situazione critica del comparto agricolo, allevamento e pesca, la crisi del settore artigianato. Le tempiste di questo incontro non ci danno modo di entrare nello specifico dei vari capitoli di spesa, ma crediamo sia indispensabile, come dichiarato nella relazione sulla gestione dell’esercizio Finanziario 2021, e importante “migliorare le azioni relative alle procedure di programmazione”, insomma far funzionare meglio la macchina regionale, semplificando e accelerando la spesa Regionale, riducendo i tempi di attuazione.
Sfogliano l’agenda 2030, il DEFR 2023-2025, notiamo molti ed articolati progetti: riforma statutaria, semplificazione, nuovo modello di governance, protezione civile, supporto a commercio ed artigianato, digitalizzazione, ambiente, gestione delle acque, turismo, politiche sociali e inclusione sociale, salute, cultura, a e molti altri capitoli”.
“Purtroppo, il contesto in cui si va ad iniziare la discussione sulla Legge di Bilancio è decisamente diverso rispetto a quello dello scorso anno; occorre tener conto del peggioramento generale del quadro economico dovuto al conflitto tra Russia e Ucraina, dell’aumento dei prezzi dell’energia, degli alimentari e delle materie prime, dell’andamento dei tassi d’interesse e della minor crescita dei mercati di esportazione dell’Italia. Sono principalmente due i fattori che generano pesanti ricadute negative per la Sardegna: i rincari del settore energetico ed il conseguente incremento generale dei prezzi. La nostra Isola, rispetto ad altre regioni italiane, soffre della condizione di insularità che genera maggiori costi legati ad esempio all’approvvigionamento dalle fonti energetiche, dagli elevati costi dei trasporti, con conseguenze sul tessuto economico della regione”.
“A queste si aggiungono le problematiche derivanti dalle incertezze sui vari bonus fiscali e le mancate decisioni sulle “Norme sulla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente” che tendono a frenare un settore trainante come quello dell’edilizia. Ed ancora continuità territoriale, trasporto aereo, sanità, solo per citare alcuni settori che necessitano interventi urgenti, da programmare tenendo ben presente l’esigenza di tenuta dei conti. Da parte della nostra Organizzazione c’è la massima disponibilità a dare un contributo tecnico e politico volto al raggiungimento degli obiettivi oggi rappresentati”, conclude il comunicato.