L’intesa Governo-Regione Sardegna prima della firma del Dpcm energia non c’è stata e il governatore Christian Solinas non intende soprassedere. Del testo firmato ieri da Mario Draghi, la Regione non condivide alcuni passaggi. Soprattutto pesa l’assenza della provincia di Nuoro nelle nuove strade del gas tracciate dal decreto. Inoltre, il riferimento generico alla realizzazione alle fonti rinnovabili non esclude il rischio di aprire le porte all’invasione di pannelli fotovoltaici e pale eoliche nell’Isola.
Insomma, ce n’è abbastanza per pensare di fare qualcosa. In queste ore, a Villa Devoto, sede della presidenza della Regione, si valutano possibili azioni per neutralizzare il provvedimento licenziato dal premier, a partire dall’impugnazione. Solinas non nasconde “preoccupazione e disappunto” per il varo del Dpcm, sottolineando che si tratta di “un atto imposto dall’alto” e che “la Sardegna non può accettare che scelte determinanti per i prossimi decenni siano unilaterali”.
Secondo la vicepresidente della Regione Alessandra Zedda, “questo decreto energia va bene nella misura in cui mette al primo posto e tutela gli interessi dei sardi, nel momento in cui ci sono attuazioni del decreto che vanno a penalizzare le imprese e le famiglie sarde, si possono valutare anche le soluzioni più estreme, compresa l’impugnazione”. (Ansa)