“Un normale disguido è stato trasformato in uno scontro istituzionale surreale, privo di significato e pericoloso. Sarebbe opportuno richiamare ad un maggior senso delle Istituzioni e al rispetto di una minima grammatica istituzionale, avendo come primo obiettivo la collaborazione e non lo scontro al solo fine di alimentare il consenso personale”. Così quindici consiglieri di minoranza (Paolo Truzzu, Emanuele Cera, Antonello Floris, Francesca Masala, Corrado Meloni, Fausto Piga e Cristina Usai di Fratelli d’Italia; Franco Mula, Gigi Rubiu e Stefano Schirru di Alleanza Sardegna – Partito Liberale Italiano; Umberto Ticca, Giuseppe Fasolino e Aldo Salaris dei Riformatori Sardi; Alberto Urpi di Sardegna al Centro – 20Venti; Alessandro Sorgia del Gruppo Misto) hanno scritto nella lettera inviata alla presidente Alessandra Todde dopo le recenti polemiche, sulla stampa e sui social, che hanno visto protagonista l’assessore Desiré Manca nei confronti dell’Anci e dei Sindaci.
I firmatari, dopo aver evidenziato le difficoltà e le complicazioni che vivono gli Amministratori locali (“il carico di responsabilità, il fatto di essere spesso l’unico baluardo istituzionale nelle comunità, ma anche le minacce, le intimidazioni e i veri e propri atti criminali”), hanno richiamato la necessità di un maggior dialogo, all’insegna della leale collaborazione.
“È grave e assurdo – si legge nella lettera – che un normale equivoco non trovi la normale risoluzione attraverso il dialogo istituzionale, ma sia trasformato da un esponente dell’Esecutivo regionale in un ‘duello rusticano’, alimentando anche il libero sfogo dei suoi follower social nei confronti dei Sindaci, con alcuni attacchi gratuiti, pericolosi e finalizzati esclusivamente a delegittimare le Istituzioni”. Ai consiglieri regionali non è piaciuto neanche l’attacco nei confronti della presidente dell’Anci, Daniela Falconi, alla quale l’assessore Manca ha addirittura chiesto formali scuse.
“Crediamo che nella storia autonomistica della Sardegna non sia mai capitato che un Assessore regionale individuasse i Sindaci come controparte e soprattutto li esponesse a una simile gogna mediatica. Siamo convinti che tale comportamento sia oggettivamente inopportuno, disdicevole e indegno di un rappresentante istituzionale, perché la risoluzione dei tanti problemi che attanagliano la nostra Sardegna può avvenire solo attraverso il riconoscimento reciproco, i corretti rapporti istituzionali e la collaborazione tra Esecutivo, Consiglio e Sindaci”. Infine, l’invito alla presidente Todde ad un richiamo nei confronti della sua Giunta ad una più corretta prassi istituzionale.