Non si placano ancora le polemiche sulla decisione del Consiglio comunale di Oristano di non revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. La mozione, presentata da una parte dell’opposizione, era stata respinta dall’assemblea sabato scorso suscitando subito l’alzata di scudi dell’Anpi. Nella stessa seduta erano state votate due mozioni, una di condanna al fascismo e una di condanna ad ogni forma di totalitarismo da regime nazista, comunista o fascista.
Dopo alcuni giorni di riflessione ora è il sindaco della città, Andrea Lutzu, a parlare dicendosi stupito per le polemiche. “Mi sorprende la violenza verbale usata per criticare una scelta democratica, che può non essere condivisa, ma che deve essere rispettata – attacca -. Capisco che sia facile e forse comodo leggere quel voto strumentalmente, dimenticando le motivazioni che lo hanno accompagnato – osserva -. Capisco molto meno l’atteggiamento dell’Anpi con cui come istituzione comunale abbiamo sempre intessuto un rapporto leale e corretto. Quella stessa Anpi che rappresenta e testimonia il sacrificio di quegli eroi partigiani della Seconda Guerra Mondiale che ci hanno affidato la custodia dei valori democratici, primo fra tutti quello della libertà. E capisco ancora meno chi ci ha schernito con il saluto romano al termine della votazione e poco prima ci ha accusato di strizzare l’occhio al fascismo. Sono situazioni inaccettabili e inqualificabili”.
Secondo il primo cittadino, “Mussolini è stato consegnato alla storia come un dittatore il cui operato è da condannare senza indugio. Ma fa parte della nostra storia, così come ne fanno parte i Savoia dei quali ciclicamente si chiede la revoca dell’intitolazione di strade e monumenti. Gli estremismi sono inaccettabili da qualsiasi parte arrivino, da destra e da sinistra – conclude – Non riesco ad evitare di considerare estremisti i ragionamenti di chi in questi giorni nega il diritto di 14 consiglieri comunali di respingere una mozione”. (ANSA).