Dopo il passaggio del virus si cambia
“Nulla sarà più come prima, a cominciare dall’economia e dalla politica. Se ormai certo è l’impatto negativo sulle nostre già scarse capacità finanziarie, a oggi non sappiamo quale sarà l’impatto che l’emergenza sarà in grado di lasciare sui partiti. Decenni di ricerca spasmodica del potere fine a se stesso hanno contribuito ad isolare la politica nel più becero personalismo, dove ciascuno opera per esclusivo interesse personale o del proprio partito. Linfa per l’assistenzialismo clientelare, vera piaga del meridione, soggiogato da tempo tra voto di scambio e reddito di cittadinanza”. È la riflessione del consigliere regionale della Lega, Ignazio Manca.
“Non di rado molti di questi apparati sono risultati al servizio del potere finanziario, pronto a dettare l’agenda quotidiana, in cambio dei posti di comando. Con buona pace dei cittadini che dalla politica, e dall’UE, si attendevano ben altre risposte. Perciò ci si chiede se i partiti sapranno e vorranno voltare pagina verso una politica di sostegno sociale a favore dei cittadini e delle imprese, dopo la lezione della pandemia che ha messo a nudo tutti i difetti della finanza mondiale. Le macerie saranno così consistenti ed impreviste, che solo un’azione orientata al salvataggio dei singoli settori di sviluppo potranno risollevare il Paese che, di certo, per affondare definitivamente non aveva bisogno di una simile prova”.
“Non sarà facile dimenticare decenni di politica contro, ma diverrà imprescindibile, non c’è altra strada. D’altra parte, in simile contesto, non vi è ragione per persistere nella esasperata caratterizzazione dell’azione politica degli uni contro gli altri o, ancor peggio, nella ricerca spasmodica della conquista di una medaglia personale. Ciò che oggi chiedono all’unisono tutte le categorie è il sostegno per la soluzione dei gravi problemi causati dalla pandemia e dal conseguente blocco delle attività economiche. Moltissimi lavoratori autonomi, dai commercianti agli addetti Ho.Re.Ca., per finire con i liberi professionisti sono già in grossa difficoltà nella ripartenza. Per non parlare del settore turistico, che a fronte di una stagione ridotta dovrà sopportare innegabili costi per garantire sicurezza e distanza sociale. Il tutto con una evidente riduzione della clientela”.
“A questo punto – conclude -, è evidente per tutti che una situazione già difficile qualche mese addietro, lo sarà ancor di più in futuro. Ancora non sappiamo se riusciremo a venir fuori da questa pandemia, che ha scatenato una economica ancor più profonda della precedente, molto però dipenderà dal grado di sovranità perduta che saremo in grado di recuperare. Altrimenti la Grecia è dietro l’angolo”.