“L’ufficio della Polizia di frontiera ubicato nel porto di Olbia costituisce una presenza dello Stato sul territorio caratterizzata da fondamentali peculiarità sotto il profilo strategico, operativo, logistico ed economico”. Lo asserisce Dario Giagoni, capogruppo Lega in Consiglio Regionale, spiegando nel dettaglio le motivazioni che lo hanno spinto a sollecitare un’intervento ministeriale.
“L’attività del succitato ufficio, soprattutto nei periodi estivi, è fondamentale anche in virtù del fatto che trattasi di uno dei più importanti scali passeggeri del mediterraneo, che può contare ben tre milioni di presenze annue e sul quadro regionale muove circa il 60% del traffico passeggeri totale, nonché essere un nevralgico scalo commerciale che lo rende di primaria importanza. Nonostante tali dati, da diversi anni ormai il presidio ha subito una notevole riduzione della dotazione organica, a seguito anche di numerosi pensionamenti e trasferimenti senza che si sia mai provveduto a necessarie sostituzioni”.
“Una situazione che a lungo andare ha, ovviamente, compromesso l’efficacia e la conformità dell’opera di prevenzione e controllo, finendo per svilire sia l’azione del personale addetto ivi operante, che con spirito del dovere e di abnegazione al servizio si alterna nei vari turni, sia per i cittadini, i vacanzieri e gli operatori commerciali.” Prosegue il leghista: “Una pericolosa tendenza necessitante di una decisa e repentina inversione di rotta, anche perché tale situazione non è lontanamente paragonabile con quanto avviene negli altri porti regionali, ancor meno quelli nazionali, ove la dotazione organica rispecchia più fedelmente le differenti realtà e attività nei singoli impianti portuali”.
“Ho così deciso, insieme ai colleghi della Lega, di depositare una mozione che impegni il nostro presidente, Cristian Solinas, e la Giunta tutta a intercedere presso il Ministro dell’Interno affinché dia attuazione alle procedure di mobilità, di scorrimento di graduatoria e a nuove procedure concorsuali al fine di incrementare, finalmente, l’organico dell’ufficio. Speriamo che una volta tanto non si facciano orecchie da mercante e si valuti la reale necessità del territorio e non l’appartenenza di partito di chi di tale richiesta si è fatto portavoce e promotore”.