La commissione Bilancio del Senato ha dato semaforo verde alla proposta di Fratelli d’Italia di modifica del “Decreto anticipi”, per mezzo del suo relatore Guido Quintino Liris che puntava a risolvere la situazione dei cosiddetti “fringe benefit bancari”, le cui norme avevano ingiustamente penalizzato proprio i dipendenti del settore, sulla concessione dei mutui a tasso agevolato. La distorsione normativa – come sottolineato dal segretario della First CISL Riccardo Colombani – ha determinato conseguenze pesantissime sulle retribuzioni di molti lavoratori, soprattutto di quelli che hanno stipulato con la loro banca un mutuo a tasso fisso – ha concluso il segretario generale First Cisl.
La soglia conteggiata sui mutui infatti, in base a quanto previsto, avrebbe conteggiato il tasso di sconto corrente e non quello stabilito al momento della sottoscrizione del contratto stesso. Ora la proposta passata in Commissione Bilancio, stabilisce che il tasso di sconto da prendere a riferimento, ogni anno, per conteggiare la soglia fringe benefit, è quello in vigore al momento della stipula o alla data di scadenza di ciascuna rata e non più quello dell’anno in corso
La proposta approvata in Commissione Bilancio avrà effetto retroattivo, escludendo di fatto una penalizzazione dei lavoratori. Le banche che avevano provveduto a rateizzare l’importo della tassazione, dovranno ora provvedere al rimborso, in virtù della conversione in legge del Decreto anticipi.