Nuova Alba….nia

Se foste quattro amici al bar (per iniziare con una citazione) a parlare della situazione politica, e per caso tra i vostri interlocutori ci fosse un “antipatizzante” del governo attuale, gli argomenti sarebbero principalmente due: le accise e i migranti in Albania.
Tralasciando il primo, concentriamoci un attimo sul secondo argomento, partendo da alcune affermazioni sentite durante un recente convegno, nel quale si è accennato alla “percezione” della sicurezza in Italia (per rimanere sul generale).
Bene. Venivano citati i numeri relativi alla presenza di stranieri nella nostra Nazione, che non giustificherebbero un allarme così immediato, quindi di fatto nessuna invasione in corso e  con un “sottile” riferimento alle politiche adottate dal governo in tema di lotta all’immigrazione. Ricordo a chi legge, le accuse rivolte all’esecutivo Meloni, sulla non risoluzione del problema degli sbarchi e della mancata adozione di provvedimenti promessi, come il famoso “blocco navale” (provate a leggerlo con fantozziana impostazione).
Soffermandoci dunque  ad una lettura sinistra più attenta. Da un lato l’invasione è solo “percepita”, con una popolazione straniera  presente in Italia di 5.253.658 pari all’8,9% – (dati ISTAT), dall’altro si grida all’assenza di risposte da parte del Governo, quindi ad una effettiva emergenza da risolvere. Il lettore tragga le conclusioni da tali deliranti affermazioni.

Sullo sfondo, il decreto Albania. Quell’intervento legislativo, lo ricordiamo, che riguarda i centri nel paese dei balcani, costruiti per trasferire i migranti irregolari. Si parte da un centro identificativo dei migranti stessi all’arrivo sul territorio albanese, riconosciuti e schedati, per poi essere trasferiti nella cittadina di Gjadёr. Questo in sintesi l’accordo.
Ma dopo alcune controversie giudiziarie, sulla loro permanenze nei centri per questioni relative alla provenienza non “da paesi sicuri”, come affermato da alcune toghe, il Governo corre ai ripari, rilancia e tira dritto. Dal Consiglio dei ministri nasce il nuovo “decreto Albania“. Cambia quindi il funzionamento dei centri per migranti nel paese balcanico, trasformandoli in Cpr, quindi in Centri di permanenza per il rimpatrio. Qui verranno trattenuti  gli stranieri in attesa di essere rimpatriati nei loro paesi d’origine.
Possiamo affermare dunque che, se da parte del Governo Meloni si cerca con atti concreti  una soluzione al problema dell’immigrazione, lo sottolineiamo, irregolare, da parte delle opposizioni, si ragiona a suon di slogan e demagogia e senza una minima soluzione ad un problema reale, ma che a sinistra appare e scompare ad intermittenza.

In conclusione quindi, il problema immigrazione irregolare nelle nostre città esiste, è reale e viene vissuto dai cittadini che quotidianamente hanno paura nel dover frequentare luoghi e spazi pubblici. Chi accusa,  parlando di “percezione” e di allarme spesso ingiustificato, costruito ad arte da una televisione di parte (scuserete l’involontaria rima, ma si è affermato anche questo), evidentemente passa molto tempo nei salotti e troppo poco tempo con i cittadini.

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