Cinque aule didattiche universitarie sono state realizzate nel 2020-2021 e dotate dei servizi informatici negli istituti penitenziari di Alghero, Nuoro, Sassari e Tempio Pausania (qui le aule sono due). Si tratta di una sperimentazione unica a livello nazionale
Il risultato premia anni di progetti, colloqui, riunioni, definizione del modello informatico e della struttura organizzativa, a coronamento degli sforzi congiunti del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per la Sardegna (PRAP) e del Polo Universitario Penitenziario dell’Università di Sassari (PUP Uniss), rispettivamente sotto l’egida del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) e della Conferenza Nazionale Universitaria dei Poli Penitenziari (CNUPP-CRUI).
La prima aula didattica penitenziaria dotata di servizi informatici è stata inaugurata il 26 ottobre nella Casa di Reclusione di Alghero, diretta da Elisa Milanesi, alla presenza, tra gli altri, del Direttore generale del personale e delle risorse del DAP, Massimo Parisi, dell’Assessore regionale ai lavori pubblici, Aldo Salaris, del Presidente nazionale CNUPP Franco Prina, dell’Assessora al Bilancio del Comune di Alghero, Giovanna Caria, del Vescovo Mauro Morfino, oltre che dai rappresentanti delle istituzioni che hanno reso possibile tutto questo: il Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria Maurizio Veneziano e il Rettore dell’Università di Sassari Gavino Mariotti.
La scelta dell’istituto penitenziario di Alghero non è casuale: proprio in questo istituto il 30 aprile 2020, nel pieno della pandemia Covid-19, è stato sostenuto il primo esame a distanza online (la materia era Filosofia del Linguaggio), superato da uno studente del PUP ristretto in carcere collegato con un docente che si trovava fisicamente a Sassari. Da allora il modello didattico a distanza è stato applicato in tutti gli istituti penitenziari afferenti al PUP Uniss, i cui studenti hanno conseguito oltre il 60% degli esami annuali in modalità a distanza, fatto che testimonia l’importanza delle strumentazioni informatiche.
Il modello informatico, unico approvato dalla Direzione Generale per i Sistemi Informativi Automatizzati (DGSIA) del Ministero della Giustizia, è stato definito e proposto dal DAP, che ha anche finanziato il cablaggio delle aule didattiche universitarie nell’ambito di un progetto più ampio di carattere nazionale. Successivamente, affinata l’architettura informatica di hardware e software individuato dal DAP, il PRAP ha proceduto ad acquistare con suoi fondi gli arredi delle aule indicati da Uniss, mentre l’Università ha acquistato hardware e software grazie ad un finanziamento premiale concesso nel 2018 dal MIUR.
I punti fermi del progetto didattico universitario nei contesti penitenziari si basano sulla vicinanza tra aule universitarie e aule scolastiche, biblioteche, aule studio al fine di ottimizzare gli spazi e le risorse umane, librarie e informatiche. Le aule studio sono state progettate per essere in tutto simili il più possibile a quelle delle sedi universitarie, quindi si è data molta importanza alle caratteristiche di luminosità e acustica, mentre gli arredi sono uniformati agli standard degli student hub realizzati e in corso di realizzazione in molti dipartimenti universitari.
La struttura informatica prevede l’attivazione di tre funzionalità: l’accesso diretto degli studenti alla propria carriera universitaria tramite la pagina self studenti per rinnovo delle iscrizioni, prenotazione esami, etc.; l’accesso ai materiali di studio, tramite creazione di una cartella personalizzata che sarà archiviata nel server del DAP; la comunicazione tra studente e docenti tramite messaggistica canalizzata. Ogni studente avrà un’identità telematica riconosciuta dal sistema che gli consentirà di accedere mediante username e password. Il sistema è già stato calibrato per essere modulato a livello nazionale: se la sperimentazione in corso in Sardegna darà esito positivo, il sistema informatico sarà esteso a tutta la rete dei PUP nazionali afferenti alla CNUPP, per la quale al DAP è stato acquistato e installato un server capace di supportare 1000 utenze.
Evidente la soddisfazione espressa dai vertici delle istituzioni coinvolte nel progetto. Per il Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria Maurizio Veneziano: “Si tratta di un progetto di avanguardia che pone la Sardegna come capofila nazionale dell’innovazione tecnologica finalizzata a favorire la formazione delle persone detenute negli istituti penitenziari italiani”, mentre per il Rettore dell’Università di Sassari Gavino Mariotti “questo progetto sottolinea ancora di più l’attenzione che il nostro ateneo dedica a tutte le categorie di studenti con esigenze speciali, per le quali è fondamentale dotarsi di tecnologie avanzate, capaci di far fare alle istituzioni di alta formazione un salto culturale e infrastrutturale molto importante, volto alla massima inclusività e capillarità nei territori: su queste tematiche Sassari vuole essere un modello di riferimento nazionale”.
Il Delegato del Rettore per il Polo Universitario Penitenziario dell’Università di Sassari Emmanuele Farris sottolinea la capacità di interagire tra istituzioni, fatto non scontato nel panorama della pubblica amministrazione italiana: “Un aspetto molto gratificante è stato il confronto sempre sincero e leale, seppur con ruoli diversi, tra Università e Amministrazione Penitenziaria per il raggiungimento di un obiettivo comune, cui le due istituzioni tengono particolarmente: un esempio virtuoso che dovrebbe diventare la norma e del quale i cittadini del territorio devono essere orgogliosi”.