In una affollata assemblea, sono stati invitati tutte le organizzazioni sindacali, nessuna esclusa, i Commissari Straordinari della Provincia di Sassari, Nuoro, Oristano e Sud Sardegna, l’Anci e la Città Metropolitana di Cagliari.
Le scuole riapriranno il 14 settembre, secondo le direttive del Governo e del Ministro. Ma come poter riaprire in Sardegna, in sicurezza, dopo l’emergenza Covid che ha provocato la chiusura anticipata delle strutture scolastiche dai primi di marzo. E come comportarsi se il Governo non ha ancora indicato le linee guida da seguire. Domande, ipotesi e risposte alle quali l’assessore regionale della Pubblica Istruzione, Andrea Biancareddu, ha voluto condividere, riunendo per la prima volta gli stati generali della scuola. Molti gli interventi in un clima di piena e totale collaborazione dove tutte le parti hanno ringraziato l’assessore per la richiesta di condivisione e proposte. Tante le problematiche e tante le richieste sollevate, dal dimensionamento ai precari, dalla dispersione scolastica aalle Autonomie ed ai trasporti.”
“Ringrazio tutti per aver accolto l’invito – ha detto l’assessore Biancareddu – per avere percepito in pieno le finalità di questo incontro. Non è una battaglia di parte ma una battaglia di tutti. Questa è una partita che dobbiamo fare tutti insieme perché è difficile, inutile nasconderci o sostenere che non è nostra competenza. Lo Stato non può lavarsene le mani lasciandoci senza un soldo. Per la scuola la Regione farà la sua parte, ma lo Stato non può darci le Linee guida all’ultimo momento e lasciarci senza sapere come e dove posiamo aprire. Il 14 Settembre è domani, non tra un anno. Non ci dicono come devono essere i banchi, se è sufficiente il distanziamento ipotizzato di 1 metro e ottanta. Quali scuole hanno gli spazi necessari e quali no. Spero che l’evolversi dell’epidemia sia positiva e che ci consenta di poter riaprire le scuole in tutta sicurezza”.
Il problema degli spazi è stato stigmatizzato da molti interlocutori, primi tra tutti i Commissari Straordinari delle Province che hanno sottolineato come in molte zone esistono classi pollaio e in altre realtà, magari vicinissime, ci siano edifici pressoché abbandonati per colpa del Dimensionamento. Nel corso dell’assemblea, Biancareddu ha poi voluto fare una precisazione, soprattutto ai rappresentanti sindacali. “Io non devo smantellare niente. Parlo della struttura iscol@. Ho sentito diverse voci in merito e colgo l’occasione per sottolineare questo. Non la smantello soprattutto perché ho la giusta intelligenza per capire che le cose che vanno bene non si cancellano mai. Solo un folle potrebbe distruggere una cosa che sta andando avanti e che, chi ha fatto prima di me, ha fatto bene e ha dato tanti buoni risultati”.
“Non solo – continua Biancareddu – non voglio smantellarla, ma la voglio potenziare e rafforzare. Tanta gratitudine per chi ci ha lavorato nell’Unità di progetto che è collegata alla Presidenza della Giunta. Noi la vorremmo far tornare sotto la naturale egida dell’Assessorato della Pubblica istruzione come sede naturale, costituendo una Direzione dedicata che si occupi dell’edilizia scolastica”.
“Anche per il progetto Tutti a Isol@ stiamo cercando di spendere tutto per le linee A, B e C. Non esiste nessun atto che predica o che faccia intendere che la Regione non voglia andare avanti. Nell’attesa delle Linee guida da parte del Ministro Azzolina, è stata riconvocata per martedì prossimo alle ore 11 una nuova riunione dove dopo la prima presa di contatto e visione dei problemi, si cercherà di trovare una unità di intenti in vista della riapertura e dell’ingresso a scuola di 200 mila studenti sardi”.