L’apertura delle scuole in Sardegna è fissata per il 22 settembre, grazie all’autonomia, ma già sorgono le prime criticità. A Oristano è sempre più probabile che l’inizio dell’attività curriculare subisca uno slittamento, almeno fino al primo ottobre.
I problemi più grossi che stanno determinando lo spostamento sono fondamentalmente due e sono stati espressi al sindaco Lutzu da dirigenti scolastici e sindacati: il 20 e 21 settembre si svolgeranno nei plessi scolastici le votazioni per il referendum sul taglio dei parlamentari e difficilmente ci sarà il tempo necessario per sanificare tutti i locali degli istituti, che dovranno ricevere docenti, studenti e personale Ata.
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“Le scuole dove si vota, concluse le operazioni di spoglio, dovranno essere liberate dai seggi e poi sanificate e prudentemente non potrebbero essere messe a disposizione prima del 24 o 25 settembre”, spiega il sindaco.
Quanto al problema legato all’emergenza Covid, il vicesindaco Massimiliano Sanna chiarisce: “rimangono da definire ancora troppi aspetti legati all’organizzazione del servizio mensa, dello scuolabus, degli ingressi, dei banchi, degli spazi esterni e di quelli comuni. Sono ancora tante, quindi, le questioni irrisolte e le incombenze tecniche e amministrative che suggeriscono di adottare il criterio della maggiore prudenza e guadagnare ancora qualche giorno per garantire una riapertura in condizioni di sicurezza”.