Sabato 31 gennaio, andrà in scena al Teatro Verdi alle 20:30 lo spettacolo “Vite indegne di essere vissute AKTION T4”. Il tema della rappresentazione è il progetto tedesco di soppressione dei disabili a metà degli anni Trenta e ha l’obiettivo di “portare alla luce e divulgare attraverso la danza e la recitazione lo sterminio nazista delle persone con disabilità fisiche e mentali, rimasto celato per molti anni ed emerso nel tempo più recente alla conoscenza dei più. Pochi conoscono la sorte dei disabili in quel periodo, parlarne è un nostro preciso dovere”, come dichiara l’ideatrice Ermelinda Delogu, presidente dell’Associazione “Progetto L@vorabile”, che ha preso spunto dallo spettacolo di danza “Alle raus” di Ilaria Frau, in collaborazione con il Teatro sociale FLPM Art.
La regia e la coreografia sono curate da Ilaria Frau, i testi della rappresentazione sono scritti da Antonio Medas e Irene Sofia Pinna, mentre l’allestimento scenico è fatto “Grandi luci” di Tony Grandi. Le voci narranti che introdurranno la rappresentazione sono dei doppiatori di fama nazionale Alessandro Campaiola e Monica Ward.
È possibile acquistare i biglietti in prevendita sia online sia presso il botteghino del Teatro Verdi, aperto dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 20. Per maggiori informazioni, si può visitare il sito www.teatroverdisassari.it oppure contattare il numero telefonico 079236121.
La prima dello spettacolo andrà in scena la mattina del 31 gennaio, dedicata agli alunni delle scuole di Sassari.
IL PROGETTO DI SOPPRESSIONE DEI DISABILI
“La sterilizzazione obbligatoria – ricorda Ermelinda Delogu – fu per molti versi il primo attacco verso le persone con disabilità fisiche e mentali che vivevano nella Germania nazista. Tra il 1935 e il 1936 ci fu una forte riduzione della spesa pubblica su tutti i fronti per le persone che vivevano in istituti pubblici. Nel 1939, quando iniziò la guerra, si iniziò a chiedere, all’interno della comunità medica nazista, non solo la sterilizzazione di persone con gravi afflizioni ereditarie o con disabilità mentali e fisiche che vivevano in contesti istituzionali, ma anche la loro eliminazione e questo in molti casi avveniva solo dopo aver “usato” come cavie i disabili”.
“Si stima che il programma Aktion T4 abbia ucciso complessivamente tra le 60.000 e le 100.000 persone. Uno sterminio ancora poco conosciuto nell’abominio complessivo che fu la Shoah del regime nazista. Una follia che ci provoca ribrezzo, vergogna, dolore e incredulità, ma che dovremmo ben tenere a mente e ricordare, perché il germe dell’intolleranza e della discriminazione, da cui tutto nacque, non è del tutto eradicato
Il progetto vuole portare all’attenzione quanto è accaduto negli anni che hanno preceduto l’inizio della guerra e durante la guerra, fino al 1941 anno in cui, solo teoricamente si interruppe l’azione di soppressione”, conclude la Delogu.