Il 12 maggio ricorre la Giornata internazionale della fibromialgia.
Le Amministrazioni comunali di Sassari e Castelsardo hanno aderito alla giornata di informazione e sensibilizzazione. I sindaci delle due città hanno accolto la richiesta del Comitato Fibromialgici Uniti – Italia di aderire alla campagna di sensibilizzazione: “comuni a sostegno della fibromialgia”, attraverso l’illuminazione di viola di un monumento o un luogo di storia o cultura importante della città. A Sassari è stato scelto Palazzo Ducale, mentre a Castelsardo toccherà alla Torre di Frigiano, per fare luce su una malattia tanto invisibile quanto invalidante.
La fibromialgia o sindrome fibromialgica è una condizione caratterizzata da dolore muscolare cronico diffusa associato a rigidità. Questa condizione viene definita “sindrome” poiché esistono segni e sintomi clinici che sono contemporaneamente presenti (un segno è ciò che il medico identifica nel corso della visita, un sintomo è ciò che il malato riferisce al medico).
La causa esatta all’origine della fibromialgia non è nota, ma si ritiene possano essere coinvolti diversi fattori (biochimici, genetici, neurochimici, ambientali, ormonali, psicologici). La patogenesi della malattia è, infatti, un argomento molto discusso: non esistono ancora dati definitivi, ma molti studi cercano di approfondire l’interazione multifattoriale esistente alla base della malattia. In particolare, i ricercatori ritengono che nella fibromialgia le sensazioni dolore siano amplificate (o sia ridotto il loro controllo inibitorio) e che ciò influenzi il moda in cui il cervello elabora i segnali di dolore.
I sintomi a volte iniziano dopo un trauma fisico, un intervento chirurgico, un’infezione o uno stress psicologico. In altri casi, i segni della fibromialgia compaiono gradualmente nel tempo, senza nessun evento traumatico scatenante. Le donne hanno una maggiore probabilità di svilupparla rispetto agli uomini, con un rapporto d’incidenza pari a circa 9 donne contro un solo maschio. La malattia colpisce approssimativamente 1,5-2 milioni di italiani e la fascia di età più colpita va dai 25 ai 55 anni.