Il cappellano del carcere di Alghero è agli arresti domiciliari con l’accusa di aver introdotto un telefono rintracciato la scorsa estate nella disponibilità di un detenuto, a carico del quale è stata disposta la misura cautelare dell’arresto in carcere.
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Le indagini della polizia penitenziaria in servizio ad Alghero, coordinate dal sostituto procuratore di Sassari Laura Senatore e supportate dal nucleo investigativo regionale della polizia penitenziaria, hanno permesso di appurare che era proprio il prete il canale attraverso cui il cellulare e altri oggetti non consentiti erano venivano introdotti nel carcere di via Vittorio Emanuele in cambio di quelle che le fonti investigative definiscono “interessenze di varia natura” con i detenuti. (ANSA)