Si è conclusa poco fa la manifestazione dei commercianti di Sassari in piazza d’Italia.
Un manifestazione pacifica, senza disordini, come quasi tutte quelle fatte in questi giorni nel territorio nazionale. Come anticipato dagli organizzatori, i partecipanti hanno rispettato le direttive anti Covid del distanziamento e delle mascherine.
Sono intervenuti gli esponenti di diverse associazioni del comparto Horeca e dei settori sportivo, artistico e produttivo, insieme alle piccole e medie imprese, ai commercianti e agli artigiani. Tutti uniti per chiedere dignità nel mondo del lavoro, soprattutto dopo gli ingenti investimenti che si sono dovuti affrontare per mettere a norma i locali. Per gli organizzatori, le norme del Dpcm colpiscono in maniera pesante tutti questi lavoratori, con limitazioni di orari o con chiusure totali. Un colpo al cuore della produttività a chi ha già speso, talvolta indebitandosi, per rendere i locali a norma di legge.
Un grido di dolore e di aiuto proveniente da quei settori maggiormente penalizzati dall’ultimo Dpcm e che reputano insufficienti gli aiuti promessi con il Decreto Ristoro, soprattutto alla luce del fatto che i finanziamenti del Decreto Rilancio di luglio sono arrivati solo in parte e ancora non a tutti.
Una manifestazione che non vuole minimamente negare la pericolosità del Covid, ma evidenziare la situazione di profondo disagio economico che rischia di travolgere non solo i commercianti, ma anche le società sportive e i lavoratori nel mondo dello spettacolo, arrivando poi a colpire, di conseguenza, tutta la società.
L’evento non è nato con il solo scopo di protestare, ma di portare sul tavolo tutta una serie di proposte, a partire dal sostegno alle imprese e alle attività per le perdite che hanno subito in questi mesi, perché, a fronte dei sacrifici fatti, ci sono spese fisse che devono essere pagate, come le tasse e gli affitti. Senza aiuti, il destino è segnato e porta alla chiusura.