“A suo tempo il divieto di ingresso nei locali pubblici per gli ebrei fondava su convinzioni scientifiche sbagliate, li si riteneva un pericolo per la purezza della razza, ora siamo nuovamente di fronte a un’imposizione fondata su ragioni non scientificamente dimostrate”. Lo dice all’ANSA Gianfranco Passerò, titolare dello storico Bar Passerò di Alghero.
Forte dei suoi studi artistici, ha realizzato un provocatorio cartellone contro l’obbligatorietà, dal 6 agosto, del passaporto verde per gli avventori dei pubblici esercizi e l’ha issato all’ingresso del suo locale, in via Lo Frasso 60.
Due divieti stradali coi colori di Alghero – il giallo e il rosso – compongono una stella di David al centro della quale campeggia la scritta “No green pass”. Sullo sfondo ha stilizzato un Qr code come quello del certificato di cui dispone solo chi è vaccinato contro il Covid-19. In alto c’è scritto che al Bar Passerò dal 1961 “Ieri oggi domani entreranno sempre tutti”.
Le parole dette all’ANSA non sono meno perentorie di quel disegno. “Da esercente e da cittadino sono contro il certificato verde – spiega – per ottenerlo occorre fare una cosa che non è obbligatoria, ma averlo è obbligatorio per entrare negli esercizi pubblici”. Per lui, che al contrario dei suoi tre figli non è vaccinato, è un paradosso. Ma al di là di ogni disquisizione di logica, “non sono uno scienziato – precisa – constato però che in Olanda e da altre parti si sono registrati contagi anche dopo eventi riservati ai soli possessori del passaporto verde, quindi non dà alcuna garanzia sanitaria”.
Da qui la netta presa di posizione. “Quel disegno è una provocazione – ammette – ma è ora di finirla col discriminare chi sceglie, liberamente e legittimamente, di non vaccinarsi e di non avere il certificato verde”. (ANSA).