Bambino segregato in casa e maltrattato: la difesa chiede clemenza

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Continua il processo ai genitori e alla zia del bambino di 11 anni, che è stato segregato nella casa di Arzachena e maltrattato.

La difesa ha sottolineato come le richieste della Procura siano eccessive e ha chiesto una condanna equa e clemente, ritenendo eccessivi i 15 anni richiesti dai PM Tardini e Bassani, anche se, essendo il processo con rito abbreviato, le pene si riducono a 10 anni. Secondo la difesa, bisogna fare una differenziazione tra le responsabilità ammesse dai genitori e la confessione della zia.

Il difensore del padre del bambino ha spiegato al gip Marco Contu che l’uomo avrebbe avuto un ruolo marginale, perché l’educazione del figlio era in mano alla moglie e alla cognata, per cui, anche se a conoscenza delle punizioni inflitte al figlio, non poteva far niente. I nostri assistiti hanno riconosciuto le loro responsabilità e sono profondamente addolorati per l’accaduto – spiega il legale all’ANSA – riteniamo che le richieste dei PM siano eccessive e che i ruoli all’interno della vicenda vadano distinti, ma abbiamo fiducia nelle decisioni che assumerà il giudice”.

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