L’Alan Kurdi in Sardegna, proteste Lega e PSd’Az contro il Governo

nave migranti ong

Questa mattina, la nave Alan Kurdi, di proprietà della Ong tedesca Sea Eye, è attraccata nel porto di Arbatax, dopo giorni nei quali Germania, Francia, Malta e Italia si rimbalzavano la responsabilità. Al momento, nell’imbarcazione sono presenti 125 clandestini.

Lega e PSd’Az hanno attaccato il Governo centrale per la gestione del caso. I consiglieri regionali del Carroccio hanno dichiarato che le “affermazioni della Lamorgese hanno il retrogusto di ennesima presa in giro ai danni dei sardi. Mentre la Germania, nonostante la nave batta bandiera tedesca, assume il classico atteggiamento da Ponzio Pilato e la Francia prima nega lo sbarco a Marsiglia e poi si appella all’Italia affinché li lasci sbarcare, il Governo Conte cala per l’ennesima volta le braghe a favore di una comunità europea che millanta accoglienza ma solo sulle spalle degli altri”.

Questa sera il coordinatore regionale, Eugenio Zoffili, nonché Presidente del Comitato Bicamerale di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen, di vigilanza sull’attività di Europol e di controllo e vigilanza in materia di immigrazione, sarà presente ad Arbatax, dopo le richieste d’intervento da parte della cittadinanza. “Una decisa presa di posizione da parte dei leghisti per far capire al ministro Lamorgese che la Sardegna non sarà mai una nuova Lampedusa” hanno concluso i leghisti.

Netta anche la posizione del consigliere regionale Gianfranco Nanni Lancioni (Psd’Az): “È necessario tutelare e garantire la salute e l’incolumità pubblica, soprattutto in questa fase di emergenza dettata dal continuo incremento di contagi da coronavirus”.
L’annuncio del possibile ricollocamento dei profughi non rassicura certo le autorità isolane, già alle prese con problemi irrisolti nel Centro di prima accoglienza di Monastir.
“Occorre la massima attenzione del Governo – conclude Lancioni – al fine di salvaguardare il territorio isolano, e in particolare l’entroterra ogliastrino, da un fenomeno che potrebbe determinare rischi dal punto di vista sociale e sanitario“.

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