Riuso della sabbia in un impianto di trattamento ad Alghero
Un accordo di programma con il Consorzio Industriale della Provincia di Sassari per le azioni necessarie alla migliore gestione ambientale della posidonia spiaggiata in esubero. È questa la decisione della Giunta Conoci a pochi giorni dall’emanazione della nuova Legge Regionale sulla posidonia, che all’art.2 stabilisce l’impegno della Regione a promuovere il recupero e il riuso dei residui (dopo aver salvaguardato la frazione sabbiosa) in particolare presso impianti di trattamento.
Con la delibera n° 25 del 12 febbraio l’esecutivo da atto di “individuare una soluzione alternativa e definitiva del conferimento a distanza della posidonia in esubero depositata sui litorali algheresi al fine di consentire un utilizzo efficace, efficiente ed economico delle risorse stanziate anche con azioni integrate con altri soggetti pubblici che siano da impulso per la progettazione e realizzazione di un impianto di trattamento a recupero della posidonia in esubero in loco”.
L’avvio dell’iter per formalizzare un accordo di programma è il risultato di un lavoro che sin dall’ inizio del mandato è stato svolto per la ricerca di azioni finalizzate al trattamento della posidonia sul posto.
“Abbiamo ricercato gli strumenti utili a dare soluzioni definitive alla problema – spiega il Sindaco Mario Conoci – individuando quale strada percorribile quella offerta dall’Accordo di Programma. Con il Consorzio Industriale di Sassari abbiamo davanti la possibilità di perseguire gli obbiettivi che anche la Regione ha voluto rimarcare nella nuova norma sulla posidonia, oltre che favorire lo sviluppo economico e produttivo del territorio”.
La scelta adottata per intervenire sul problema della posidonia nei litorali ha alla base una visione futura “che tenga conto – aggiunge l’Assessore all’Ambiente Andrea Montis – del rispetto dei principi di buon andamento delle pubbliche amministrazioni: economicità, sussidiarietà e prossimità. Non si può infatti continuare a creare solo spese ma si deve trasformare le criticità in opportunità che guardino anche alla tutela ambientale, evitando eccessive spese di trasporto che non giovano né all’ambiente né alle casse comunali”.